L'esordio degli Skunk Anansie avviene al momento giusto, in un mercato che già da qualche tempo ha assaporato il gusto del crossover grazie soprattutto ai Rage Against The Machine, capaci di rinfrescare lo stantio panorama dell'heavy-metal con un'apertura verso l'hip-hop e di conseguenza di portare un genere di nicchia alla luce del sole; pezzi come "Selling Jesus", "All in the name of pity" e "And here I stand" sono figli di quella scena, ma al posto delle rime rivoluzionarie di Zack De La Rocha c'è l'inconfondibile timbro di Deborah Anne Dyer, meglio nota come Skin, per l'occasione arrabbiata come mai. Apprezzabilissimi gli inserti funk di Richard "Cass" Lewis al basso che riportano alla mente le evoluzioni di Flea dei Red Hot, ottime anche le ballad (o supposte tali) "Charity", "Weak" e "100 ways to be a good girl"; un disco completo e convincente, nonchè importante per l'effetto che avrà sul mercato e sulla cultura musicale del popolo.
8/10
Highlights: Selling Jesus, I can dream, Little baby swastikkka,Charity, Weak, 100 ways to be a good girl.
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