3.30.2015

Dillon Francis - Money sucks, friends rule (2014, Mad Decent / Columbia)

Let's go dumb (che ogni tanto fa bene alla salute).

7.5/10

Highlights: 
All that, Get low, When we were young, Drunk all the time, What's that spell?, Hurricane.

3.29.2015

Kat Dahlia - My garden (2015, Epic / Vested In Culture)

La ventiquattrenne mezza Cubana e mezza Americana debutta con "My garden"; suoni e stile vocale (vedi Rihanna) si accomodano nel contesto pop contemporaneo, ma la sua grinta nell'interpretazione la differenzia leggermente dalle altre star. Niente di rivoluzionario, ma nello statico panorama attuale basta un dettaglio per catturare l'attenzione.

7.5/10

Highlights: 
Gangsta, I think I'm in love, Tumbao, Mirror, Lava, Walk on water, Another dude.

3.26.2015

Hundred Waters - The moon rang like a bell (2014, Owsla)

Arrivano dalla Florida, e questo è il loro secondo album dopo l'esordio del 2012 (esaltato dalla critica, ma purtroppo snobbato dal grande pubblico). Nemmeno questa volta sfonderanno, ma probabilmente non è il vero obiettivo degli Hundred Waters. In fondo la loro musica (un delicatissimo mix di elettronica e acustica) si rivolge a quello spicchio di ascoltatori che ama perdersi in melodie languide accompagnate da arrangiamenti non per forza immediati. Basterebbe un metaforico soffio per spazzare via la leggera patina di sperimentazione che nasconde parzialmente il potenziale pop della band. Ma nella società del "tutto e subito" anche un ascolto in più diventa uno sforzo immane.

8.5/10

Highlights: 
Tutto.

3.20.2015

Noel Gallagher's High Flying Birds - Chasing yesterday (2015, Sour Mash)

L'età agevola la maturazione. Non si tratta di una legge universale; certi personaggi - avvolti nella bambagia protettiva del successo - non ne sentono il bisogno, perché sanno che qualsiasi cosa combineranno verrà accolta con clamore fintanto che riusciranno a ipnotizzare i fan con la magia delle loro note. Oltretutto maturare significa cambiare, e il cambio comporta sempre dei rischi: spesso devi ammettere i tuoi errori, o avere l'umiltà di accettare che in passato non eri sufficientemente aperto mentalmente. E se sei un musicista, ti tocca prestare attenzione anche al delicato concetto di coerenza. Probabilmente nemmeno Noel avrebbe mai pensato di scrivere un pezzo tendente al jazz, oppure di includere uno strumento come il sassofono in una sua composizione. Ma il suo istinto e la libertà di non dovere più chiedere opinioni a nessuno (filosofia sottolineata dal suo nome in bella vista davanti a quello della sua band) lo hanno condotto a tale scelta. Senza paura, ma con qualche compromesso: a fare da contraltare ai livelli di profondità mai raggiunti prima toccati con l'immensa "Riverman" ci pensano ballad più confortevoli come la toccante "The girl with the x-ray eyes". A bilanciare un esperimento riuscito come "The right stuff" ci sono i primi singoli, vere e proprie estensioni dell'Oasis-pensiero in tempi in cui gli Oasis non esistono più. E non è un caso che non esista più nemmeno il Noel che ironizzava sulla voglia di sperimentare di Damon Albarn ai tempi dei primi vagiti dei Gorillaz; oggi i due sono amici, ma chissà cosa sarebbe successo se "In the heat of the moment" (con quel “na na na” che ammicca a "Charmless man" dei statisticamente eterni secondi Blur) fosse uscito 20 anni fa. Il passato che ritorna, cerchi che si chiudono. La gigantesca telenovela del Britpop che sopravvive, relegando Liam al ruolo di semplice spettatore. Forse per continuare a recitare il ruolo di protagonista nel grande show bisogna fare come Noel: trovare il coraggio di diventare grandi.

8/10

Highlights: Riverman, In the heat of the moment, The girl with the x-ray eyes, The dying of the light, While the song remains the same, You know we can't go back, Ballad of the mighty I.

3.16.2015

Purity Ring - Another eternity (2015, 4AD)

Il pop ha sempre preso in prestito dall'underground - questo è un fatto. Non è un caso quindi che il pop moderno sfoggi di continuo marcate influenze dubstep, che nel caso di Purity Ring sono riconoscibili nella scelta dei suoni e nelle ritmiche "dimezzate" più che nell'utilizzo dell'LFO (qui praticamente assente). La potenza sonora e il valore melodico di "Another eternity" sono inconfutabili: un disco da ascoltare assolutamente.

8.5/10

Highlights: Heartsight, Bodyache, Push pull, Repetition, Begin again, Flood on the floor, Sea castle.

3.15.2015

Jessie Ware - Tough love (2014, Pmr / Island)

Jessie Ware tiene fede ai propositi espressi nello splendido album di debutto di due anni fa, scrivendo splendide canzoni pop (con una vena soul) che a livello sonico prendono le distanze dal mainstream: è il triste motivo che  limiterà i passaggi radiofonici di "Tough love" in una nazione ferma e in costante ritardo come la nostra.

8/10

Highlights: You and I (forever), Cruel, Say you love me, Sweetest song, Pieces, Keep on lying, Desire.

3.12.2015

Jack Ü - Jack Ü (2015, Owsla / Mad Decent)

Cosa aspettarsi dal progetto di Diplo e Skrillex? Sirene, voci pitchate, beat "spezzati a metà", clap in battere, hi hat impazziti, drop e break improvvisi. E quel suono che in termini di volume percepito vince istantaneamente. Niente di imprevedibile quindi. Anzi, un po' pochino.

6/10

Highlights: Beats knockin', Take u there, Febreze, Holla out.

3.10.2015

Crookers - Sixteen chapel (2015, Ciao Recs)

Roba solida e divertente, che rimbalza bene.

7.5/10

Highlights: Able to maximize, Heavy, Belly button tickler, Dangerous, 128 bpm, Strokin', Get excited.

3.08.2015

Imagine Dragons - Smoke + mirrors (2015, Kidinakorner / Interscope)

La seconda release ufficiale della band di Las Vegas affina gusto e personalità: nella scena pop-rock attuale svettano con merito.

7.5/10

Highlights: Gold, Smoke and mirrors, I bet my life, Polaroid, Friction, Dream, Trouble, Hopeless opus.