9.30.2008

Madonna - Hard candy (2008, Warner Bros.)

I presupposti sono scontati, e a questo punto "dovuti": super produzione (Timbaland, Timberlake, The Neptunes, Andrew Coleman), featuring di lusso (Kayne West e qualche intromissione dei due Timb e di Pharrell), dodici tracce pop con obiettivo e destino che si incontrano nella parola "chart". Probabilmente il valore intrinseco delle canzoni è qualcosa che passa in secondo piano, considerata anche la maestria della signora Ciccone nell'attirare l'attenzione con un approccio universale e non concentrato unicamente sulla musica; ma se va tutto a gonfie vele fino al brano 4 ("Heartbeat"), passando attraverso due ottimi singoli ("4 minutes" e "Give it to me") e un'apertura convincente ("Candy shop"), con lo scorrere delle tracce la tensione si allenta un po' troppo, e a questo punto il pensiero che questo disco sia stato riempito di tracce per motivi commerciali (scadenze o quant'altro) vince.

6.5/10

Highlights: Candy shop, 4 minutes, Give it to me, Heartbeat, Beat goes on, Voices.

9.29.2008

Autechre - Quaristice (2008, Warp)

Bleeps, glitches, schiaffi di rumore bianco, interferenze, deviazioni pseudo-ambient, strappi e ritmi fuorilegge. Quello che ti aspetti dagli Autechre.

7/10

Highlights: The plc, IO, Perlence, Simmm, Tankakern, Bnc castl, Theswere, Outh9x.

9.28.2008

My Brightest Diamond - A thousand shark's teeth (2008, Asthmatic Kitty Records)

Quando Shara Worden si lascia andare vengono fuori delle cose mezze sperimentali davvero disorientanti ("Apples" è un ottimo esempio), mentre quando contiene la sua musica all'interno di uno schema il risultato tocca nel profondo: solenne malinconia, quel timbro commovente, strumentazione prettamente classica applicata a stesure folk-rock, tempi dilatati e un'aura ammaliante e fatale.

8/10

Highlights: Inside a boy, Ice and storm, From the top of the world, To Pluto's moon, Bass player, Goodbye forever.

9.27.2008

Il Nucleo - Io prendo casa sopra un ramo al vento (2008, Riservarossa)

Un conto è imitare; tutt'altra cosa è assimilare lo stile di band che compongono la storia del rock contemporaneo e fondere tali ispirazioni con un solido background tradizionalmente italiano per produrre del sano e coinvolgente pop-rock.

7.5/10

Highlights:
Che cosa conta, Cambiano le cose, Io prendo casa sopra un ramo al vento, Vorrei un motivo, La mia occasione.

9.25.2008

Bang Gang - Ghosts from the past (2008, Discograph)

Il percorso intrapreso da Bardi Johannsson è molto vicino all'evoluzione stilistica della band londinese "Archive", prima salita sul carrozzone trip-hop per poi virare verso una scrittura di pezzi propriamente rock. Forse l'esperienza di "Lady & Bird" (con Keren Ann) ha influito sulla sua prospettiva, ha stimolato in lui una voglia di compiere il grande passo, da produttore a cantautore; la conferma principale sta nel fatto che in questo terzo disco scompaiono in maniera pressochè totale i featuring vocali, sostituiti dalla sua voce (che non è niente di unico, ma il suo dovere lo fa). E' inevitabile che ci siano dei passaggi fin troppo semplici ("I know you sleep", "Black parade") e di certo i testi e la pronuncia inglese hanno spesso un che di maccheronico, ma sarebbe ingiusto non chiarire che ogni singola traccia di "Ghosts from the past" ha una forte componente emotiva ed è interpretata con il cuore.

7.5/10

Highlights: One more trip, Lost in wonderland, Every time I look in your eyes, Ghosts from the past, Don't feel ashamed, You won't get out.

9.24.2008

Tricky - Knowle west boy (2008, Domino)

Non si può non sentire almeno un po' la mancanza di un tipo come Adrian Thaws, un personaggio camaleontico che nei primi novanta ha contribuito a cambiare la musica grazie alla sua innata capacità di varcare i confini con una padronanza e una calma paradossali. "Knowle west boy" esce dopo 5 anni di astinenza e comincia senza preamboli, con un bluesaccio distorto come "Puppy toy", uno schiaffo in faccia che pretende attenzione, che urla "sono tornato, eccomi qui, adesso vedi di aprire bene quelle orecchie"; segue "Bacative", un oggetto misterioso che mischia ragga, funk, punk e prevede anche a supporto un pad cosmico e un violoncello(!). "Joseph" è un pezzo soul futuristico, senza beat, due accordi ma un atmosfera che valla a creare tu; e poi parte "Veronika", una lezione di pop minimale (che Peaches se la sogna di notte) con quella linea vocale contagiosa intervallata da pause volutamente ostentate. Il rock nella testa di Tricky è "C'mon baby", ma soprattutto "Council estate" (con Switch in regia) che rappresenta in modo perfetto il suo lato più rumoroso ed eclettico; il Tricky di "Aftermath" lo si ritrova invece nella successiva "Past mistake", con la sua voce cupa e trascinata a creare contrasto con la dolce melodia sospirata da Lubna Mhaer: senza alcun dubbio il punto più alto del disco. "Coalition" è una canzone di denuncia dura e spigolosa, gli archi pizzicati della morbida "Cross to bear" alleggeriscono la tensione, poi arriva la cover di "Slow" di Kylie Minogue che è puro e semplice genio; chiudono il funky dub di "Baligaga", l'ottimo pop-rock di "Far away" e un ennesimo piccolo capolavoro come "School gates". Un personaggio come Adrian Thaws serve alla musica.

8.5/10

Highlights:
Tutto.

9.23.2008

Munk - Cloudbuster (2008, Gomma)

Il ritorno di Mathias Modica e Jonas Imbery è un affare ancora più italo del precedente "Aperitivo", con beat disco e pianoforte in bella vista; immutata invece l'ironia che in passato ha contraddistinto le produzioni del duo, con la differenza che mentre qualche anno fa aveva un certo impatto oggi si fa notare solo quando diventa ridicola ("No milk") e viene cassata in tempo zero. E si che il singolo in apertura ("Live fast, die old!") non è così ripugnante, anzi, se preso singolarmente funziona; una volta che viene seguito da pezzi piatti come "Down in L.A." e "You never see me back down" perde un po' della sua forza. Le dissonanze di "The rat race" non aiutano certo a risollevare lo spirito, il crescendo di "Under kontrol" brilla solo per l'inesistenza di tutto quello che c'è stato prima, lo scempio della già citata "No milk" rappresenta a questo punto la tentazione più grande per raggiungere il tasto eject il più presto possibile. Ma la buona notizia è che probabilmente l'apice del cattivo gusto è stato raggiunto, anche perchè la successiva "Bohemian mud strut" è almeno interessante e "Il gatto" (con voce sibilata a metà fra horror e fattanza di Asia Argento) ha un senso. Naturalmente purtroppo il risultato globale cambia poco: "Cloudbuster" è un disco scarno, ripetitivo e approssimativo, nulla più.

4.5/10

Highlights: Live fast die old!, Bohemian mud strut, Il gatto.

9.22.2008

Hadouken! - Music for an accelerated culture (2008, Surface noise recordings)

Salta subito all'occhio la similitudine fra il titolo del disco di debutto di questo quintetto di Leeds (la cui ragione sociale si ispira ad una mossa di un personaggio di Street Fighter) e una pietra miliare come "Music for the jilted generation" dei Prodigy. Ed è solo l'inizio di un disperato collage che infrange alcune regole base della musica, soprattutto in un ambito in continua evoluzione come quello dell'elettronica. Che Liam Howlett e soci abbiano deciso di dedicare un album alla generazione fottuta dei primi anni novanta è cosa buona e giusta: le implicazioni sociologiche del concetto di "rave" sono oramai chiare come il sole, prese in considerazione seriamente e all'unanimità. Non ci sono dubbi invece quando si tira fuori un termine senza senso come "nu-rave", una mera invenzione della stampa, un'etichetta che si appioppa a caso, talvolta a band indie (Klaxons?) altre a progetti dance come gli Hadouken!; ecco, già la base non esiste. Undici tracce che sono un misto di grime, industrial, linee melodiche brit-pop, un pizzico di 8 bit, rappate eventuali e ovviamente old-school techno; come se non bastasse a questo cannolo riempito oltremisura si aggiunge una voce che definire fastidiosa è un eufemismo. Come dire, un viaggio nel passato (ripeto, in un ambiente nel quale i viaggi nel passato fini a se stessi sono suicidi) senza un punto di arrivo; una zuppa senza ricetta, un "tutto" che è talmente "troppo" che diventa "niente". Musica per una generazione "accelerata", una generazione che scarica file a 128k e crede di possedere il vinile, che consuma musica senza fermarsi un secondo a riflettere sulle radici e sulle evoluzioni degli stili, che vuole l'impatto a prescindere dalla sostanza. "Welcome to our world / we are the wasted youth / and we are the future too": roba da brividi sulla schiena e quasi mi mancano gli Audio Bullys. Ho detto tutto.

3/10

Highlights: -

9.19.2008

Dr. Dog - Fate (2008, Park The Van)

Il quintetto di Philadelphia continua a pescare dalla tradizione americana anni 60 e unisce folk, rock, soul e blues nelle giuste misure.

7.5/10

Highlights:
The breeze, Hang on, The old days, Army of ancients, From.

9.18.2008

Sigur Rós - Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust (2008, Xl)

Quinto disco, ma l'ispirazione non sembra abbandonare i quattro folletti islandesi, che con un ronzio nelle orecchie continuano a suonare all'infinito la loro musica più dolce che mai. Heaven on earth.

8/10

Highlights:
Tutto.

9.14.2008

Foxboro Hot Tubs - Stop drop and roll (2008, Jingle Town Records)

I Green Day sotto mentite spoglie che giocano a fare i rocker anni 50; date queste premesse è inutile dire che si tratta di un ascolto super-leggero, ma è giusto sottolineare che il risultato è davvero spassoso.

7/10

Highlights:
Stop drop and roll, Mother mary, Ruby room, The pedestrian, Dark side of the night, Pieces of truth.

9.13.2008

Cut Copy - In ghost colours (2008, Modular)

"In ghost colours" contiene tutti gli ingredienti necessari per confezionare il disco pop nel 2008. Le basi post-disco del precendente "Bright like neon love"(2004) vengono arricchite da un'attitudine in perfetto equilibrio fra new wave e rock melodico, i suoni sono semplicemente perfetti e contribuiscono non poco alla definizione cristallina della produzione, le canzoni hanno un impatto devastante ma non stancano anche dopo una quantità industriale di ascolti. Elegante e al contempo universale: uno dei risultati più difficili da ottenere, soprattutto nel 2008.

9/10

Highlights:
Tutto.

9.12.2008

Bumblebeez - Prince Umberto and the sister of ill (2007, Modular)

Taglia e cuci electro-punk con massicce dosi di hip-hop/house vecchia scuola misti a qualche evidente (e quasi inevitabile) tributo disco.

7.5/10

Highlights:
Clubb clubb, Dr. Love, Comin' for ya, Freak your loneliness, My girl, Spaceships.

9.11.2008

Junkie Xl - Booming back at you (2008, Netwerk)

A volere fare i buonisti si potrebbe considerare "Booming back at you" l'ennesimo sforzo di un dj nostalgico con una passione mai nascosta per la melodia e per gli arrangiamenti tamarri; ma siccome la verità prima o poi viene a galla conviene affermare che occorre un po' di impegno per tirare fuori qualcosa di vagamente accettabile da questo ammasso di formaggio andato a male.

4.5/10

Highlights:
Booming right at you, Mad persuit, Zage.

9.08.2008

Various Artists - Kompakt Total 9 (2008, Kompakt)

Che gioia sapere che anche in questa confusione totale si può trovare sempre conforto nella cara vecchia Kompakt. La crema è qui.

8.5/10

Highlights: Cd 1 -
Justus Kohncke - No thanks for the add, Superpitcher Vs. The Congosound - Say I'm your number one (Superpitcher Remix), Jurgen Paape feat. Alison Degbe - Come into my life, Matias Aguayo - Minimal, Supermayer - Hey hotties!, Jorg Burger - Modernism begins at home, Superpitcher - Disko (You don't care), Partial Arts - Telescope.
Cd 2 - Jonas Bering - I can't stop loving you, Robert Babicz - Don't look back, Gui Boratto - Anunciacion, Maxime D'Angles - Tulipa, Freiland - Geduld.

9.07.2008

Supermayer - Save the world (2007, Kompakt)

Dalla collaborazione fra Michael Mayer e Aksel Schaufler (aka Superpitcher) viene fuori un concept tech-funk con degli strambi ma godibilissimi svarioni pop; divertente, pulito e dettagliato.

8/10

Highlights:
The art of letting go, Us and them,
The lonesome king, Please sunrise, Two of us.

9.03.2008

Falko Brocksieper - Heavy day (2008, Sub Static)

Ci mette davvero poco il basso di "Lament" a scaldare l'ambiente quando entra a sostenere un bambinesco riff in discesa; ugualmente forte è la linea della successiva "The whole story", beat house a bpm deciso e sospensioni di pad a mantenere un ricercato equilibrio. "Zychological" è tutta in quell'ostinato appoggio d'organetto, "Emotional support" è il centro del disco, con la voce di Richard Davis che eleva il lavoro (già di per se molto curato) all'ennesima potenza; "Suspect" lavora sull'atmosfera, mentre "That night" spinge sull'acceleratore ma sempre a progredire, con una pulizia percussiva che amplifica l'effetto degli archi sintetici. A chiudere due piccole gemme emotive come "Face it" e "Homecoming".

8/10

Highlights:
Lament, The whole story, Zychological, Emotional support, That night, Face it.

Various Artists - Life beyond Mars: Bowie covered (2008, Rapster)

Coverizzare o remixare Il Duca è ormai diventato uno sport; ed è uno sport in fondo abbastanza facile, visto che si tratta di riproporre dei pezzi che già 30 anni fa erano avanti.

7/10

Highlights: Au Revoir Simone - Oh! You pretty things, Heartbreak - Loving the alien, Kelley Polar - Magic dance, Drew Brown - Sweet thing, The Emperor Machine - Repetition, Richard Walters & Faultline - Be my wife.