10.26.2011

Magnetic Man - Magnetic Man (2010, Columbia)

Apre uno squarcio in territori dubstep precipitando nel pop con un tonfo assordante.

9/10

Highlights: Tutto.


10.22.2011

Shlohmo - Bad vibes (2011, Friends Of Friends)

Un lavoro d'amore. Bassi profondi, astrazioni pseudo jazz e curate architetture ritmiche impreziosiscono composizione sperimentali di grande gusto.

8/10

Highlights: Places, Anywhere but here, Sink, I can't see you I'm dead, Seriously, Same time.

10.20.2011

Evanescence - Evanescence (2011, Emi / Wind-Up)

Della formazione originaria degli Evanescence (1995) rimane solo lei: Amy Lee, voce e immagine della band dell’Arkansas, è l’unica costante nella storia di un gruppo che ha visto l’avvicendamento di 5 musicisti in 16 anni di attività. Al suo fianco ci sono i due chitarristi Terry Balsamo (che aveva preso il posto di Ben Moody nel secondo disco) e Troy McLawhorn (ex Seether), il bassista Tim McCord e il batterista Will Hunt. Ma nonostante i continui cambiamenti, il suono Evanescence resiste nella sua integrità e riconoscibilità, immune al tempo e alle mode che cambiano: riecco quindi i riff metal epici, il ruolo essenziale svolto dal pianoforte a contrappunto, le perfette orchestrazioni e naturalmente la potentissima voce di Amy, capace di essere grintosa e al contempo melodica come poche altre nella scena rock. Inutile tentare avventati paragoni con un disco miracoloso come "Fallen"; è d’obbligo invece sottolineare la coerenza e la personalità di una band che si regge sulle proprie gambe indipendentemente da pubblicità e passaggi radiofonici.

7/10

Highlights: Made of stone, The change, Erase this, Lost in paradise, Oceans.

10.18.2011

Bjork - Biophilia (2011, Polydor)

Se volessimo azzardare una traduzione del termine "Biophilia" potremmo provare con “filosofia della biofisica”; le parole che accompagnano i pezzi del nuovo album di Bjork hanno a che fare con solstizi, corpi celesti, cellule e parassiti. Se invece volessimo tradurre in poche parole il valore di un lavoro come "Biophilia", allora per forza di cose la definizione sarebbe “il modo migliore per sfruttare da un punto di vista artistico la tecnologia che ci circonda”. La piccola islandese questa volta ha pensato di comporre parte dei brani utilizzando degli strumenti controllabili attraverso un iPad. Il disco stesso – a voler essere limitati si può definire così – è in realtà un’applicazione progettata per il famigerato tablet di casa Apple: ad ogni pezzo (acquistabile singolarmente) è associata un’esperienza multimediale che può consistere in un’improvvisazione visiva, in un gioco, in un karaoke interattivo, in un viaggio attraverso gli argomenti che hanno ispirato la composizione dei pezzi. Sarebbe stupendo se questa pensata riuscisse a rendere l’ascolto meno indigesto e facesse assaporare l’incanto anche a chi non è mai riuscito a metabolizzare le ostiche sperimentazioni della (bellissima) musica di Bjork.

8/10

Highlights: Thunderbolt, Crystalline, Cosmogony, Virus, Mutual core.

10.14.2011

Blink-182 - Neighborhoods (2011, Dgc Records)

Archiviati i contrasti che nel 2005 ne determinarono lo scioglimento, i Blink 2.0 ripartono dal loro sesto ambiguo album. Forti di quella credibilità underground che l’acerbezza spesso regala, ricevono consensi con i loro primi lavori; dalla fine del millennio (volontariamente o per caso?) entrano in tutte le classifiche, commettendo un peccato imperdonabile nell’ambiente punk. Il tramonto è a un passo, e si concretizza in un’improbabile ricerca di maturità con il disco omonimo del 2003. Otto anni dopo la solfa cambia poco: a spunti interessanti come l’opener "Ghost on the dancefloor" si alternano strizzate d’occhio ai Blink modello Green Day che facevano urlare le ragazzine anche e soprattutto quando prendevano in giro le boy-band con i loro video esilaranti. "Neighborhoods" si configura quindi come un lavoro piuttosto difficile da mettere a fuoco: solo il tempo ci rivelerà se si possa definire un momento di transizione oppure un tentativo miseramente fallito di rimettere insieme qualcosa che forse non esiste più.

6.5/10

Highlights: Ghost on the dance floor, Natives, Up all night, Heart's all gone, Even if she falls.

10.05.2011

Hooverphonic - The night before (2010, Sony)

Il pop degli Hooverphonic che raggiunge un nuovo livello di freschezza e maturità anche grazie alla nuova voce (Noemi Wolfs) che sembra donare entusiasmo alla band.

7.5/10

Highlights: Anger never dies, The night before, Heartbroken, George's cafè, Sunday afternoon, Danger zone.

10.03.2011

Azari & III - Azari & III (2011, Loose Lips)

Old-school house come si faceva sul finire degli anni 80 con qualche piccolo, invisibile compromesso.

7.5/10

Highlights: Into the night, Reckless (with your love), Indigo, Lost in time, Manic.

10.02.2011

Lorn - Nothing else (2010, Brainfeeder)

Sono gli spunti classici e il l'arguto spirito percussivo non invadente a rendere particolare il lavoro di Marcos Ortega.

8/10

Highlights: None an island, Army of fear, Automation, Void I, Glass and silver, Cherry moon, Greatest silence.