3.24.2009

Kerli - Love is dead (2008, Island Def Jam)

Inciampando nel video di "Walking on air" è facile rimanere affascinati o perlomeno incuriositi da quell’atmosfera a metà tra il grottesco e il fantasy, specchio ineccepibile della colonna sonora che lo accompagna; l’interesse cresce quando si riconoscono delle linee melodiche in marcato stile Bjork che aleggiano su beat minimali alla Timbaland con una pesante influenza Trip-Hop. Singolo a parte, il disco si sviluppa intorno alla bella (ma a tratti inoffensiva) voce della cantante estone, supportata da arrangiamenti solidi che trovano il giusto compromesso tra l’efficacia richiesta dai tempi che corrono e l’attitudine più spregiudicata di fine anni 90. Se esistesse una definizione plausibile di “Alternative Pop” Kerli ci finirebbe dentro di diritto.

7.5/10

Highlights:
Love is dead, Walking on air, The creationist, Bulletproof, Butterfly cry.

3.23.2009

Mr. Oizo - Lambs anger (2008, Because Music)

Nervoso, variegato e punchy come solo Quentin Dupieux sa essere.

8/10

Highlights:
Hun, Z, Cut dick, Two takes it, Jo, Positif, Steroids, Gay dentists, Pourriture 7.

3.22.2009

Antony & The Johnsons - The crying light (2009, Secretly Canadian)

Antony ha il dono. La sua voce è al contempo intensa e leggera, il suo timbro fuori dal normale è controllato da una tecnica solida ma non può prescindere da una forte emotività, la sua capacità di scrivere pezzi di sostanza va sorprendentemente a braccetto con una visione art concettuale. Antony è il passato che ritorna nel presente. "The crying light" una fragile fiaba che da i brividi.

8.5/10

Highlights:
Tutto.

3.05.2009

The Killers - Day & age (2008, Island Records)

Archiviato il mezzo tributo alle radici americane del precedente "Sam's town", la band di Las Vegas si rituffa nelle atmosfere che hanno caratterizzato il meritevolissimo album di esordio "Hot fuss". Il primo indizio viene dall'affidamento della produzione a Stuart Price, che colora d'oro il singolo apripista "Human" proiettandolo nelle classifiche di mezzo mondo attraverso il suo tocco infallibile quando si tratta di fondere con semplicità e mestiere influenze ottanta e rock duemila. Stellare ed esplosivo il crescendo di "Spaceman", altrettanto intenso quello di "A dustland fairytale"; "This is your life" gioca sulla contrapposizione tra un coro fermo e una linea vocale libera di fluttuare nel modo tanto caro al frontman Brandon Flowers. "Neon tigers" è estremamente Queen, mentre delle onde melodiche pericolosamente Doors (ascoltate il finale di "Peace frog") impreziosiscono il ritmo funky di "Joy ride"; "I can't stay" può sembrare banale ma è armonicamente perfetta, "The world we live in" è pronta per essere cantata da uno stadio intero, mentre il finale "Goodnight, travel well" è dilatato e molto ben orchestrato. Un ritorno in grande stile, pop al punto giusto.

8.5/10

Highlights:
Tutto.