7.06.2006

Blur - The great escape (1995, Food)

"The great escape" segna un momento importante nella storia dei Blur; l'attenzione che si sono guadagnati con un album numero uno come "Parklife" (confermata dall'interesse di una major come la Virgin) mette pressione alla band, che reagisce alla sfida lanciata dai fratelli Gallagher ritardando l'uscita del primo singolo "Country house" di una settimana per facilitare il faccia a faccia con il nuovo "Roll with it" degli Oasis. La battaglia è vinta, ma alla fine le vendite daranno ragione a "What's the story, morning glory?" che riuscirà a conquistare anche il mercato americano. Al di là di queste schermaglie che alla fine sono un bello show ma contano poco, il quarto disco di Albarn e soci segna un netto miglioramento dal punto di vista dei testi (forse la grande fuga è quella che ricorre nei pensieri di uno stereotipo come Ernold Same, un uomo privo di fascino e afflitto dalla monotonia della sua vita) e punta sulla ormai tipica partenza bruciante; "Stereotypes", "Country house", "Best days" e "Charmless man" sono un condensato di brit-pop allo stato puro, e annicchiliscono al primo ascolto. Purtroppo i pezzi successivi non riescono a mantenere un tale livello di intensità, fatta eccezione per l'ispiratissima "The universal", la malinconica "He thought of cars" e la conclusiva intrigante "Yuko & Hiro"; nonostante un pugno di brani non indimenticabili le attese non vengono tradite in toto, e il disco si attesta come degno follow up di "Parklife".

8/10

Highlights: Stereotypes, Country house, Best days, Charmless man, The universal, He thought of cars, Yuko & Hiro.

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