9.29.2012

Air - Le voyage dans le lune (2012, Emi)


Ispirati dal restauro di una pellicola del 1902, Godin e Dunckel si esaltano in una soundtrack cosmica e fuori dal tempo.

8/10

Highlights: Astronomic club, Seven stars, Parade, Moon fever, Sonic armada, Who am I now?, Lava.

9.27.2012

Scott Allen - Soul searchers: stay with me (2011, Texture Music Group)


Drum & bass leggerina che evita accuratamente di lasciare il segno.

5/10

Highlights: Thinking about you, Don't look back.

9.25.2012

Earth House Holds - When love lived (2012, Love's Label)


(House) music for airports.

7/10

Highlights: Make it to tomorrow, If only for a moment, We live this, When love lived.

9.24.2012

Mumford & Sons - Babel (2012, Gentlemen Of The Road)

Approvati da tutti e stroncati da Pitchfork (leggi: approvati all’unanimità), Mumford & soci ritornano tre anni dopo Sigh No More, miglior album inglese ai Brit Awards del 2011. Inutile dirlo, a grandi imprese corrispondono grandi aspettative; e il loro particolare approccio - che unisce folk, bluegrass e rock – necessita di tanta qualità in fase di scrittura per funzionare a dovere. C’è da dire che le intenzioni della band di Londra sono sempre state chiare, fin dall’annuncio del nuovo disco: non si cambia, semmai si lima e si cerca di perfezionare lo stile. Ed è proprio quello che succede in Babel: alla sedia del mixer c’è il fido Marcus Dravs (il loro primo e unico produttore, tra l’altro fresco di Coldplay), i testi rimangono aulici (se Sigh No More era un verso rubato a Shakespeare, Babel ha un evidente riferimento religioso) e la musica non cerca di stupire, ma punta a confermare. Gli ingredienti della formula vincente dei ragazzi si riconoscono subito: un muro sonoro composto da vari strumenti a corda, la voce di Marcus sugli scudi e un impasto ritmico che travolge nonostante manchi un vero batterista (cassa e qualche piatto bastano e avanzano). Il singolo I Will Wait è raffinatissimo nella sua accessibilità, i momenti più lenti e intimi (Ghosts That We Knew e Reminder) parlano al cuore, mentre quando il rock ha la meglio viene fuori un pezzo come Lovers of the Light, dove la batteria c’è e il banjo viene filtrato attraverso una distorsione. Verso la fine del disco una bomba emotiva come Broken crown toglie il fiato, per poi lasciare spazio a Below My Feet e Not With Haste, due oneste dichiarazioni di umiltà e passione: “Saremo ciò che siamo, e loro cureranno le nostre ferite / la tristezza rimarrà lontana”. Bene così.

8/10

Highlights: Babel, I will wait, Ghosts that we knew, Lover of the light, Lovers' eyes, Broken crown, Below my feet, Not with haste.

9.17.2012

The Offspring - Days go by (2012, Columbia)


La risposta alle domande che si è fatto il fan degli anni 90 la prima volta che ha sentito l'ultimo mieloso singolo degli Offspring è scritta a chiare lettere sulla copertina del nuovo album. I giorni passano, il tempo scorre per tutti: ci sta scrivere un pezzo facile e radiofonico come la title track, perchè l'energia di "Kick him when he's down" appartiene (giustamente) al passato. E fa comunque piacere che si è in qualche modo conservata in brani come "The future is now" e "Dividing by zero", due schegge pop-punk d'altri tempi. I passi falsi, semmai, sono altrove: nella spudorata "Cruisin' California" per esempio, o nell'insipida ballad "All I have left is you". Per il resto il disco si assesta sui livelli (tutt'altro che spregevoli) degli ultimi lavori a firma Offspring.

7/10

Highlights: The future is now, Secrets from the underground, Days go by, Turning into you, Dirty magic, Dividing by zero.

9.14.2012

Chairlift - Something (2012, Columbia / Kanine Records)


L'indie pop di Caroline Polachek e Patrick Wimberly (al secondo disco dopo "Does you inspire you") conta su melodie notevoli, arrangiamenti efficaci e un perfetto bilanciamento tra creatività e citazionismo.

7.5/10

Highlights: Sidewalk safari, Wrong opinion, I belong in your arms, Take it out on me, Amanaemonesia, Guilty as charged.