2.27.2007

Tracey Thorn - Out of the woods (2007, Virgin)

1982-2007. La prima data sancisce il debutto discografico di una giovane Tracey Thorn che in "A distant shore" si cimenta con la sua voce (ancora immatura rispetto a quello che diventerà col tempo) in ingenue melodie simil new-wave accompagnata solamente da una chitarra; la seconda data, venticinque anni dopo, è riportata sul suo secondo disco solista, "Out of the woods". In mezzo ci sono gli Everything But The Girl, progetto dapprima fondamentalmente acustico e poi sempre più incline a sperimentazioni elettroniche (concetto ben espresso nel titolo della loro ultima raccolta di remix, "Adapt or die"); ci sono degli indimenticabili featuring che spaziano dal trip-hop di "Protection" dei Massive Attack alla house di "The future of the future (stay gold)" dei Deep Dish, dalla drum'n'bass di Adam F ("The tree knows everything") all'electro-house degli ultimi Tiefschwarz ("Damage"); ma soprattutto c'è la sua voce che con la frase "I miss you like the deserts miss the rain" marchia a fuoco gli anni 90 e riesce a riassumerne la pura essenza. La dote di Tracey Thorn è nella sua capacità di portare l'ascoltatore in un luogo sospeso fra insostenibile malinconia e inafferrabile bellezza, un posto magico nascosto nello spazio e nel tempo, che come una droga sai che fa male...ma una volta che ci sei dentro non puoi fare a meno di volerne ancora. A dire il vero non c'è niente di indimenticabile in questo album; è tuttavia emotivamente troppo forte per passare inosservato per chiunque almeno una volta nella vita si sia lasciato trasportare da quella voce da sogno.

8/10

Highlights: Here it comes again, Hands into the ceiling, Easy, Nowhere near, Grand Canyon, By Piccadilly Station I sat down and wept.

The Memory Band - Apron strings (2006, Peacefrog)

Per il secondo disco Stephen Cracknell decide di puntare in maniera più consistente su viole, violini e violoncelli; inoltre la sofferta voce di Nancy Wallace interviene spesso e volentieri, aiutando il progetto a trovare una sua collocazione a metà strada fra neofolk e musica d'ambiente. Acoustic chill.

8/10

Highlights: Come write me down, Green grows the laurel, I wish I wish, The light, Want to know you, Why, Evil.

2.26.2007

The Memory Band - The Memory Band (2004, Hungry Hill)

Una band immaginaria inventata da Stephen Cracknell, che scrive i pezzi e suona un po' tutto, ma all'occorrenza si fa anche aiutare da musicisti veri; è un po' piatto.

6.5/10

Highlights: Catch as catch can, Madlove and the bee, Plougshares, This is how we walk on the moon, Fanny adams.

2.24.2007

Mario Biondi & The High Five Quintet - A handful of soul (2006, Schema)

Poppy-jazz extralusso.

7.5/10

Highlights: A child runs free, No mercy for me, This is what you are, A handful of soul, On a clear day (you can see forever), I can't keep from cryin' sometimes.

2.19.2007

Orson - Bright idea (2006, Mercury)

Furbetti: si divertono a rubare di quà (il rock anni 90, specialmente quello della West Coast) e di là (le moderne band rock di successo, compreso qualche act inglese) fino a rasentare il plagio. Detto questo, il disco è ben suonato e si fa ascoltare di gusto.

7.5/10

Highlights: Tutto.

2.18.2007

Gwen Stefani - The sweet escape (2006, Interscope)

Un singolo non proprio esaltante fa da preambolo al secondo disco di Gwen Stefani: la notizia è che "Wind it up" è prodotta dai Neptunes, un duo che raramente fallisce. In effetti anche "Orange County girl" e "Breakin' up", sempre a loro firma, si dimenticano in fretta; fortunatamente la buona "U started it" e l'ottima "Yummy" (che con quelle percussioni richiama "Drop it like it's hot" confezionata da Pharrell per l'amico Snoop qualche anno fa) risollevano in parte le quotazioni dei Neptunes. C'è ancora Nellee Hooper in due brani ("Early winter" e "Wonderful life") a riproporre la ricetta ottanta a lui tanto cara, c'è una divertente puntata di Akon nella title-track che diventerà il secondo singolo, e poi c'è quella "4 in the morning" (ad opera di Tony Kanal) che è come ascoltare gli Aqua di "Turn back time" dieci anni dopo; complimento o insulto? Decidete voi, io sono per la prima.

7/10

Highlights: The sweet escape, Early winter, 4 in The morning, Yummy, Wonderful life.

2.17.2007

Gwen Stefani - Love. Angel. Music. Baby. (2004, Interscope)

I No Doubt pubblicano un Greatest Hits che cala il sipario sulla loro (bella) storia: Gwen ha il via libera per il suo primo album da solista e chiama a raduno uno stuolo di produttori da fare impallidire. Tutto quello che toccano Nellee Hooper e Dallas Austin si trasforma in oro-ottanta ("What you waiting for", "Cool", "Luxurious", The real thing", "Danger zone"), le sporche accelerazioni Outkastiche di "Bubble pop electric" e "Long way to go" firmate Andre 3000 sono gustose, il tocco dei Neptunes in "Hollaback girl" non fa prigionieri e anche il contributo di Tony Kanal (anch'egli ex No Doubt) non è da sottovalutare.

8/10

Highlights: What you waiting for, Hollaback girl, Cool, Bubble pop electric, Luxurios, The real thing.

2.13.2007

Tom Burbank - Famous first words (2006, Planet Mu)

Striscia subdolo e lento, graffiando a mo di vecchia scuola mentre synth lerci descrivono traiettorie ipno-jazz su beat ruvidi e inquietanti divaghi idm.

7.5/10

Highlights: Fragile, Knuckles, Stay one, Baghdad mood, Tha chop, Slab, Juno rhapsody.

2.12.2007

The Wannadies - Before & after (2003, IntRecords)

In un mare di sbadigli spuntano il simpatico singolo "Little by little" e "Nothing wrong", gustosamente weezeriana e divertente; il resto, con un altro paio di eccezioni, è tutto un banale trascinarsi.

5.5/10

Highlights: Little by little, Nothing wrong, Disko, Can't stop you.

Ricky Fanté - Rewind (2004, Virgin)

Ventisei anni, come quelli di Otis Redding quando nel 1967 un incidente aereo se lo portò via; more sweet soul, please.

7.5/10

Highlights: I let you go, It ain't easy (on your own), Love doesn't live her no more, It's over now, If it's love, A woman's touch.

Skin - Fake chemical state (2006, V2)

Che "Fake chemical state" sia un affare molto più crudo e rock del precedente "Fleshwounds" lo si capisce fin dalla copertina; e il guadagno in coerenza personaggio/musica è assicurato.

8/10

Highlights: Alone in my room, Just let the sun, Purple, Don't need a reason, Nothing but, Falling for you.

Skin - Fleshwounds (2003, Emi)

Deborah Anne Dyer si lascia alle spalle gli Skunk Anansie (e un bel po' di rabbia) e prosegue il discorso da sola, con quella voce alla quale non si può rimanere indifferenti.

7.5/10

Highlights: Faithfullness, Trashed, Don't let me down, Lost, I'll try, Burnt like you, Til morning.

2.08.2007

You Say Party! We Say Die! - Hit the floor! (2005, Sound Document Recordings)

Enjoyable poppy punk from Vancouver.

7/10

Highlights: Cold hands! Hot bodies!, Stockholm syndrome part one, You did it!, Midnight snack, Love in the new millenium, Don't wait up.

X-Press 2 - Makeshift feelgood (2006, Sony Bmg)

House music per major; il "fattore fischiettio" è assicurato da pezzi come "Witchi tai to" e "Don't make me wait" con il grande Bernard Fowler, mentre la qualità è garantita dalle splendide, epiche, maestose, enormi "Give it" e "Kill 100".

7.5/10

Highlights: Give it, Witchi tai to, Don't make me wait, Kill 100, The answer.

2.06.2007

Hug - Heroes (2007, Kompakt)

Non si fa in tempo a dire duemilaesette che ci si ritrova fra le mani l'ennesima release di John Dahlbäck; "Heroes" racchiude i suoi pezzi più Kompakt-oriented, lasciando da parte vocalizzi e tamarraggine a beneficio di sintetiche melodie arrangiate in modo pulito ed essenziale. E la cosa ha un senso, a differenza dei due album a suo nome: qui si parla di techno elegante ma scherzosa, raffinata ma sotto sotto bambinesca, studiata ma abbastanza spontanea da non fare pensare al fatto che questo svedesino negli ultimi anni ha un po' esagerato con le uscite discografiche.

8/10

Highlights: Raido, Tiny stars, Fluteorgie, The platform, Room of rum, My dinosaur, Birds.

2.05.2007

Rhythms Del Mundo - Cuba (2006, Universal)

Nulla di fondamentale, ma divertente. E detto da uno che ha un'avversione quasi fisiologica verso la musica latineggiante è tanto.

6.5/10

Highlights: Coldplay - Clocks, Jack Johnson - Better together, Ibrahim Ferrer - As time goes by, Maroon 5 - She will be loved, Vania Borges - Don't know why, Aquila Rose & Ivana Valdes - Hotel buena vista, Coco Freeman feat. Franz Ferdinand - The dark of the matinee (Spanish version).

2.03.2007

Cicada - Cicada (2006, Critical Mass)

Maestria synth-pop 2006.

8/10

Highlights: You got me feeling, The things you say, All about you, Electric blue, Cut right through, I'm waiting.

José Gonzàlez - Veneer (2003, Imperial)

Uno svedese di origini argentine con la sua chitarra in un suggestivo scenario tipo cafè del mar abbandonato.

7.5/10

Highlights: Remain, Lovestain, Heartbeats, Crosses, Hints.

2.02.2007

The Offspring - Splinter (2003, Columbia)

Il settimo album degli Offspring (nonchè preludio al Greatest Hits nel quale non trova posto alcun pezzo tratto dai primi due dischi) si fa ascoltare senza traumi e senza sorprese. Il singolo "Hit that" è un'ennesimo tentativo di bissare il successo di "Pretty fly", ancora una volta non riuscito; il meglio la band lo da quando se ne frega di tutto e di tutti e butta giù delle ottime melodie, come succede nella buffe "The worst hangover ever" e "Spare me the details" o nelle punk vecchia scuola "The noose" e "Lightning rod".

7/10

Highlights: The noose, The worst hangover ever, Lightning road, Spare me the details.

2.01.2007

The Offspring - Conspiracy of one (2000, Columbia)

Se il singolo "Original prankster" (la brutta copia di "Pretty fly") lasciava presagire un "Americana part 2" è un piacere costatare che invece questo è un disco con le palle; si respira una rinnovata verve della band, che scrive e suona musica divertendosi.

7.5/10

Highlights: Come out swinging, Want you bad, Million miles away, Dammit I changed again, All along, Conspiracy of one.