10.30.2010

Tim Exile - Listening tree (2009, Warp / Planet Mu)

Genialità a servizio della melodia o viceversa? In entrambi i casi "Listening tree" è talmente brillante che a tratti diventa inevitabile chiedersi come faccia Tim Shaw a concepire certi passaggi ritmici che sfidano la matematica non rinunciando alla forma canzone. I suoni sintetici e le drum machine si rincorrono in swing spinti all'estremo, gli arrangiamenti cambiano faccia con una velocità spaventosa, il concetto di pattern muore al cospetto di esperimenti e improvvisazioni e tutto si fonde in un'estetica pop astratta e personalissima.

9/10

Highlights: Tutto.

10.27.2010

Maroon 5 - Hands all over (2010, A&M Octone)

Il bello e il brutto della stragrande maggioranza delle commedie romantiche è che nel momento in cui cominci a guardarle sai perfettamente come andranno a finire. Ecco, i Maroon 5 sono un po’ le commedie romantiche della musica pop degli anni zero. Così compri online il loro nuovo disco (perché va bene il romanticismo, ma non credo che esistano ancora delle anime talmente romantiche da utilizzare gli antichi lettori compact disc) e fai doppio clic sul pezzo uno ("Misery"), che naturalmente è anche il primo singolo. Bello. A suo modo funky. Dieci secondi di intro e poi bando alle ciance, stiamo facendo del pop qui. Al secondo trentatré arriva il primo ritornello, e accade che dopo la frase “I am in misery” non solo sai già che Adam Levine dirà “There ain’t nobody who can comfort me”, ma lo potresti già intonare alla perfezione. Le note di "Never gonna leave this bed" lasciano poco spazio a scommesse ardite: se non sarà il secondo singolo sarà il terzo, ma comunque in radio prima o poi ci finirà. Brano dopo brano, la sensazione di familiarità si fa sempre più intensa; in "Hands all over" non c’è la benché minima sorpresa, e se i Maroon 5 avessero scritto in passato qualcosa di fondamentale per la musica sarebbe pure un bene. Ma non l'hanno fatto, e non sarà certo per questo disco che un giorno verranno ricordati - semmai dovesse succedere.

5/10

Highlights: Give a little more, I can't lie, Get back in my life, Runaway.

10.25.2010

Klaxons - Surfing the void (2010, Polydor)

Non si odono sirene. Non ci sono cover di pezzi storici di Paul Oakenfold. Di quella parziale attitudine dance che aveva caratterizzato "Myths of the near future" è rimasto poco o niente. Oltretutto la manfrina del New Rave è morta e sepolta da un pezzo. E allora come si può descrivere oggi la musica dei Klaxons? Facile, togliendo (finalmente) quella patina discutibile di hype che li ha accompagnati fin dal debutto e tornando alla realtà: sono semplicemente una band indie che suona con tanta energia. Limpido il tocco in regia di Ross Robinson (il produttore di Slipknot e Korn), che stressa ogni particella di aria disponibile con una compressione talmente spinta che spesso e volentieri fa rima con distorsione, conferendo al disco un impatto sonoro decisamente violento – che fatalmente a tratti diventa impegnativo.

6.5/10

Highlights: Echoes, Surfing the void, Venusia, Flashover, Future memories.

10.11.2010

Gil Scott-Heron - I'm new here (2010, XL)

Perché anche nel 2010 la rivoluzione non verrà trasmessa in televisione.

7.5/10

Highlights: On coming from a broken home (Part I), Me and the devil, I'm new here, I'll take care of you, On coming from a broken home (Part II).

10.08.2010

Nancy Elizabth - Wrought iron (2009, Leaf)

Acustico splendore.

7.5/10

Highlights: Bring on the hurricane, Tow the line, Feet of courage, Divining, Lay low, Winter baby.

10.03.2010

Rox - Memoirs (2010, Rough Trade)

Roxanne Tataei e il suo neo-pop-soul dalle potenzialità devastanti rimaste in questo debutto ancora parzialmente inespresse.

7/10

Highlights: No going back, Do as I say, My baby left me, Forever always wishing, Heart ran dry.