3.28.2011

Verdena - Wow (2011, Universal)

Ogni qualvolta ci si trova di fronte ad un album doppio la domanda è lecita: c'è abbastanza ispirazione per riempire due cd come si deve? C'è abbastanza voglia? Ci sono abbastanza idee? Altrochè. Qui dentro ci sono talmente tanti spunti che di cd se ne potevano riempire tre. "Wow" è un'esplosione di emozioni. Un eccitante compendio di cinquant'anni di rock, senza per questo essere retrò. "Wow" racchiude in sè la voglia di forzare schemi e limiti, per concepire qualcosa di universale e pieno. E' una dimostrazione di estrema maturità. E' un gioco continuo, dove però non si scherza. "Wow" è una dichiarazione d'indipendenza bella e buona, dove quello che conta - sembra incredibile - è la musica, non il contorno. Ventisette pezzi dal sapore agrodolce che partono da Seattle (è cosa nota, no?) per dipanarsi in mille direzioni, tra repentini cambi di ritmo e rischiose digressioni, arrangiamenti concettuali e testi criptici, psichedelia e distorsioni, energia e malinconia. Come fregarsene di tutto e di tutti e scrivere un disco memorabile in Italia nell'era dell'mp3. Lucida follia.

9/10

Highlights: Tutto.

3.27.2011

Clara Moto - Polyamour (2010, Infinè)

Dall'Austria con intelligenza, eleganza e una certa profondità.

7.5/10

Highlights: Alma, Deer and fox, Glove affair, Three minutes (revisited), Silently.

3.26.2011

Florence + The Machine - Lungs - The b-sides (2010, Universal)

Come quando apri le tende e fuori è primavera.

8/10

Highlights: Swimming, Heavy in your arms, You've got the dirtee love, Falling, Addicted to love, Bird song, Hardest of hearts.

3.21.2011

Fujiya & Miyagi - Ventriloquizzing (2011, Full Time Hobby)

Il disteso kraut-funk che ti aspetti dalla band inglese.

7/10

Highlights: Ventriloquizzing, Sixteen shades of black and blue, Taiwanese roots, Yoyo, Minestrone.

3.20.2011

Radiohead - The king of limbs (2011)

L'ammissione "Ok, computer" risale ormai al lontanissimo 1997. Il nostro è stato un ragionamento molto semplice: come rock band abbiamo scritto un disco importante come "The bends". Non avremmo potuto fare di meglio con tastiera, chitarra, basso e batteria. Computer, abbiamo pensato che forse con te saremmo riusciti a migliorarci. E migliorarci non nel senso popolare del termine: la massa, si sa, comprerebbe una fotocopia di "The bends" ogni due anni, magari anche ogni sei mesi. Bastava poco per mantenere una forte credibilità pop e continuare a vendere: chiedete agli Oasis. Ma perchè sprecare tempo prezioso a riproporre melodie cristalline arrangiate in maniera inappuntabile quando esiste la possibilità di andare oltre sfruttando il mistero della cosiddetta "perfetta imperfezione"? Bisogna essere dei geni per dare un senso al caos nel mondo matematico della musica: se non stai attento, l'ordine tende sempre a riemergere. E' la sfida che abbiamo lanciato con "Kid a" e "Amnesiac" all'inizio del nuovo secolo. "Hail to the thief" è stato un tentativo, a ben pensarci azzardato e comunque prematuro, di raggiungere la nostra personale definizione di equilibrio. E' andata molto meglio con "In rainbows", considerando anche il fatto che per quei dieci pezzi non vi abbiamo chiesto una lira: abbiamo pensato che fosse più giusto rimetterci al vostro giudizio. Noi rimaniamo convinti del fatto che forse perseverando un giorno riusciremo a trovarlo quell'equilibrio. E "The king of limbs" è parte integrante del nostro processo di crescita. Facciamo un patto: se avete voglia di metabolizzare frasi spigolose e ritmiche ostiche cliccate su "Bloom" o "Feral". Se vi mancano i Radiohead dolci e diretti dei primi tempi andate dritti in fondo al disco, in zona "Codex" o "Give up the ghost". Se invece volete qualcosa che sia melodico ma comunque non troppo facile da digerire allora puntate su "Lotus flower", "Little by little" o "Morning Mr. Magpie". E ricordatevi che se qualcosa proprio non vi piace potete sempre cancellarlo dal vostro hard disk: è gratis.

8.5/10

Highlights: Morning Mr. Magpie, Little by little, Lotus flower, Codex, Give up the ghost.

3.18.2011

Anna Calvi - Anna Calvi (2011, Domino)

Una voce intrigante e misteriosa come la notte. Una scrittura classica e diretta ma a suo modo elaborata. Degli arrangiamenti che alternano momenti di intimo romanticismo a climax emotivamente intensi. E una vena artistica meravigliosamente cinematica. Al di là di ogni considerazione riguardante citazioni e somiglianze, se hai un cuore non può che portarti via.

8.5/10

Highlights: Tutto.

3.02.2011

Lcd Soundsystem - This is happening (2010, Dfa)

Negli anni veloci e di internet il giudizio di un album è dato dalla formula ax = b (dove "a" è il valore effettivo, "x" rappresenta l'hype e "b" il risultato finale). E' solo con il passare degli anni che si può stimare con precisione il peso del coefficiente "hype". Nel caso di James Murphy sembra proprio che quella "x" tenda verso un semplice ed insignificante 1. Se volevate una hit cercatela nella frenesia rock'n'roll molto Beach Boys di "Drunk girls", o nell'andamento 'eroico' di "All I want" (dove ogni riferimento a David Bowie è assolutamente voluto). Forse la troverete in mezzo alle onde post-disco di "I can change", o magari nell'istinto percussivo di "Pow pow". Se non doveste trovarla, invece...onestamente: chissenefotte.

8.5/10

Highlights: Tutto.