Una nota di merito per i Silicone Soul, che evitando di inflazionare il mercato con produzioni mediocri si sono presi il loro tempo, e solo dopo cinque lunghi anni ritornano con questo disco curato nei minimi dettagli; e poco importa se manca una hit trainante del calibro della pluriosannata "Right on", visto che "Staring into space" è qualche spanna sopra "...a soul thing". Il punto di partenza è sempre la deep house, ma attualizzata e riproposta in vari stili: malinconica e struggente "Feeling blue", imponente e classica "Les nocturnes", nostalgicamente perfetta "Under a werewolf moon" (che ci riporta ai tempi in cui Stonebridge remixava Robin s); apprezzabili sia la citazione di "Riders on the storm" dei Doors in "Inferno" che quell'arpeggio stoppato di chitarra in "Burning sands" che puzza di "Every breath you take" dei Police.
8/10
Highlights: Les nocturnes, Inferno, Feeling blue, Under a werewolf moon, Burning sands, The poisoner's diary.
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