Pop. Ancora quella maledetta parola ad infestare il titolo di un album di Anthony Rother. Fortunatamente in questo caso non si raggiungono i livelli di banalità di Little Computer People, ma certo è che qualcosa sta cambiando nella mente del producer tedesco. Dopo la pubblicazione del live "Live is life is love" e un paio di dischi ambient mai usciti nei negozi (disponibili solo tramite ordine) la Psi49net cessa di esistere; al suo posto una nuova label, tuttora attivissima, la Datapunk. Un nuovo inizio? Un cambio di rotta? La musica di "Popkiller" si discosta dall'electro di inizio carriera; la cassa è rigorosamente in quattro, abbondano le parti cantate e l'atmosfera è decisamente più allegra. Sfortunatamente il tutto risulta abbastanza statico (nonostante il bpm sia tutt'altro che basso) e troppo spesso le voci non aggiungono, ma danno fastidio; lo scontato epilogo vede vincitori i pezzi strumentali o perlomeno quelli che non si basano troppo sulla melodia della voce, fatta eccezione per la conclusiva "Who knows" che riesce ad emozionare.
6.5/10
Highlights: Father, Back home, Age, 10.000 dancer, Who knows.
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