Il suono degli Hooverphonic due anni dopo "A new stereophonic sound spectacular" è più diretto; rimangono la propensione al ritmo lento (è nei pezzi downtempo che si trovano le cose meglio riuscite) e le contaminazioni rock, mentre l'atmosfera rarefatta (forse troppo) del primo disco viene ridotta, guadagnando in concretezza. Un'evoluzione necessaria anche se si fa una certa fatica a capire quale sia l'obiettivo della band; quello che ancora non convince soprattutto è la percentuale di brani deboli (i cosiddetti "riempitivi"), ma c'è anche da sottolineare che quando le melodie sono azzeccate vengono fuori dei pezzi meritevoli.
6.5/10
Highlights: Battersea, Eden, This strange effect, Magenta.
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