Ecco il producer hip-hop più in voga del momento, con la sua neanche tanto nascosta (e in parte giustificata) arroganza, che sforna il suo primo disco da solista affermando che le quindici tracce contenute in "In my mind" provengono da sessioni improvvisate nei momenti di pausa; Pharrell l'ambizioso, lo stakanovista, il Re Mida dei campioni tagliati e assemblati ad arte conferma il suo indiscutibile talento, ma senza provocare quello stupore che avrebbe così reso giustizia ai tanti rinvii dell'uscita dell'album (che ora appaiono come degli ulteriori espedienti per alimentare l'attesa e fare lievitare le già elevate aspettative). Una volta puntualizzato questo dettaglio si può tranquillamente passare agli elogi: la concezione stessa di hip-hop del signor Williams ha una freschezza da applausi, i featuring sono assolutamente di prima categoria (e come non aspettarselo, date le miriadi di produzioni di successo alle quali il nostro ha messo mano negli ultimi anni?) e in più qui non si parla solo di rime, ma anche di vere canzoni interpretate con una originalità e una consapevolezza rare.
8/10
Highlights: Can I have it like that?, Raspy shit, You can do it too, That girl, Angel, Number one, Show you how to hustle.
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