10.09.2009

David Guetta - One love (2009, Virgin)

Belli i tempi di "Just a little more love". In quel disco (2002) c'era "Give me something" con la voce di Miss Barbara Tucker. C'era "Love don't let me go" nella versione originale, e non mescolata con un remix di Tocadisco per un pezzo di The Egg. In quegli anni David Guetta provava a remixare un classico del calibro di "Heroes" di David Bowie seguendo la lezione in sidechain dei Daft Punk. All'uscita di "Guetta blaster" (2004) la puzza di bruciato cominciava a farsi sentire. L'esplicito "Pop life"(2007) metteva finalmente in chiaro le ambizioni (ahinoi) pop del dj francese. E allora vai di shampoo, Fuck Me I'm Famous e tutte le altre tamarrate al seguito. E il bello è che ascoltando "When love takes over" (con Kelly Rowland) o "How soon is now" (con Julie McKnight) ti viene quasi voglia di dargli un'altra chance, di pensare che alla fine lo status di superstar che ha guadagnato se lo stia meritando. Ma una volta ascoltate "Sexy bitch" (con Akon), "On the dancefloor" e "I wanna go crazy" (con Will.I.Am) ti ritrovi a chiedere se ci sia un limite all'ignoranza. Provi a suonare "Memories" (con Kid Cudi) e ti accorgi che è un pezzo inutile. Metti il featuring con Chris Willis e sai già che parte con un piano elettrico che batte i quarti, poi entrano voce e pad e infine il solito ritmo spaccatutto. Ci tenti con "Novel" e ti rendi conto che il copione cambia di pochissimo. Ti chiedi se la collaborazione con Kelly Rowland sia stato un caso, e trovi subito la conferma nella sua interpretazione da Destiny's Child scaduta in "Choose" e nell'insipida "It's the way you love me". Intanto il F.m.i.f. Remix di "I gotta feeling" dei Black Eyed Peas riesce a superare in bruttezza l'originale (e non è roba da poco). Quella cosa a metà tra electro e hip-hop che risponde al nome di "Toyfriend" è meglio non prenderla neanche in considerazione. C'è anche una ballad (!!!); si chiama "If we ever" e francamente sarebbe stato meglio escluderla dalla tracklist. E allora l'unica diventa salvare il salvabile: è un vero peccato che l'ottima linea melodica (cantata dalla bravissima Estelle) della title-track venga messa in discussione da un arrangiamento che è una fotocopia dell'ultimo irritante Bob Sinclar. Fashion music for average people; quando il mondo si renderà conto che non siamo più negli anni 90 (dove bastava un singolo per giustificare un album pieno di riempitivi) sarà troppo tardi.

4.5/10

Highlights:
When love takes over, How soon is now, One love.

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