E' davvero un peccato che i Bran Van 3000 non siano più riusciti a trovare gli applausi che meritano dopo "Drinkin' in L.A.". Si parla di ben quattordici anni fa, e quel brano sembra essersi cristallizzato nel tempo: anche se lo ascolti oggi in mezzo a pezzi che dovrebbero appartenere ad un'altra epoca suona fresco e illuminante. E dire che dopo il disco di debutto ("Glee") avevano partorito un brillante "Discosis" (2001), che oltretutto conteneva un inno come "Astounded", troppo presto dimenticato e buttato in soffitta senza la giusta considerazione. "Rosè" del 2007 aveva confermato il loro eclettismo, ma mancava la scintilla: dopo 6 anni di silenzio si poteva forse pensare ad un inevitabile declino. Invece no. Perchè ora il collettivo canadese ritorna più in forma che mai con un album che va a toccare tutte le corde giuste: ci sono le dosi opportune di funk ed euro-pop che si mescolano alla perfezione nel singolo "Grace", c'è l'intimità acustica di "Garden waltz" e "Oui got now", la schizofrenia di "You too" e "This day", il sound cheesy solo splendidamente sfiorato da "Jahrusalem", "La dolce vita" e "Saltwater cats". Vario ed elegantemente pop.
8.5/10
Highlights: Garden waltz, Oui got now, You too, Grace (love on the block), World party, This day, Journey, Stillness, Saltwater cats.
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