Quel paragone a Kate Bush sembra sempre più azzeccato. Natasha Khan va oltre il già splendente esordio "Fur and gold", passando con disinvoltura dall'intimità di brani come "Moon and moon" e "Siren song" alla velata malinconia ottanta di "Daniel", dal pop delicato di "Pearl's dream" all'ammiccante sensualità di "Good love". Menzione obbligatoria per l'ennesimo perfetto lavoro di David "Faultline" Kosten alla produzione.
8.5/10
Highlights: Tutto.
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