9.24.2008

Tricky - Knowle west boy (2008, Domino)

Non si può non sentire almeno un po' la mancanza di un tipo come Adrian Thaws, un personaggio camaleontico che nei primi novanta ha contribuito a cambiare la musica grazie alla sua innata capacità di varcare i confini con una padronanza e una calma paradossali. "Knowle west boy" esce dopo 5 anni di astinenza e comincia senza preamboli, con un bluesaccio distorto come "Puppy toy", uno schiaffo in faccia che pretende attenzione, che urla "sono tornato, eccomi qui, adesso vedi di aprire bene quelle orecchie"; segue "Bacative", un oggetto misterioso che mischia ragga, funk, punk e prevede anche a supporto un pad cosmico e un violoncello(!). "Joseph" è un pezzo soul futuristico, senza beat, due accordi ma un atmosfera che valla a creare tu; e poi parte "Veronika", una lezione di pop minimale (che Peaches se la sogna di notte) con quella linea vocale contagiosa intervallata da pause volutamente ostentate. Il rock nella testa di Tricky è "C'mon baby", ma soprattutto "Council estate" (con Switch in regia) che rappresenta in modo perfetto il suo lato più rumoroso ed eclettico; il Tricky di "Aftermath" lo si ritrova invece nella successiva "Past mistake", con la sua voce cupa e trascinata a creare contrasto con la dolce melodia sospirata da Lubna Mhaer: senza alcun dubbio il punto più alto del disco. "Coalition" è una canzone di denuncia dura e spigolosa, gli archi pizzicati della morbida "Cross to bear" alleggeriscono la tensione, poi arriva la cover di "Slow" di Kylie Minogue che è puro e semplice genio; chiudono il funky dub di "Baligaga", l'ottimo pop-rock di "Far away" e un ennesimo piccolo capolavoro come "School gates". Un personaggio come Adrian Thaws serve alla musica.

8.5/10

Highlights:
Tutto.

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