Il percorso intrapreso da Bardi Johannsson è molto vicino all'evoluzione stilistica della band londinese "Archive", prima salita sul carrozzone trip-hop per poi virare verso una scrittura di pezzi propriamente rock. Forse l'esperienza di "Lady & Bird" (con Keren Ann) ha influito sulla sua prospettiva, ha stimolato in lui una voglia di compiere il grande passo, da produttore a cantautore; la conferma principale sta nel fatto che in questo terzo disco scompaiono in maniera pressochè totale i featuring vocali, sostituiti dalla sua voce (che non è niente di unico, ma il suo dovere lo fa). E' inevitabile che ci siano dei passaggi fin troppo semplici ("I know you sleep", "Black parade") e di certo i testi e la pronuncia inglese hanno spesso un che di maccheronico, ma sarebbe ingiusto non chiarire che ogni singola traccia di "Ghosts from the past" ha una forte componente emotiva ed è interpretata con il cuore.
7.5/10
Highlights: One more trip, Lost in wonderland, Every time I look in your eyes, Ghosts from the past, Don't feel ashamed, You won't get out.
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