Può il dubstep essere mainstream? I due termini fino a qualche tempo fa sembravano in contraddizione; poi però è spuntato Sonny Moore (meglio conosciuto come Skrillex) e tutto è cambiato. E' cambiato talmente tanto che non faceva più così figo esplicitare il proprio amore per la musica dubstep - perchè la maggioranza dei tuoi interlocutori (il mainstream, appunto) avrebbe associato tale genere con la musica di Skrillex. Tenete presente che qui nessuno vuole male a Sonny; lui fa il suo, e - se si riesce ad entrare nella prospettiva - non si può che ammettere che lo faccia bene. Ma quello che importa - qui ed ora - è che si possono creare drop rumorosi senza diventare sfacciati, si può cercare di essere epici senza risultare tamarri, si può abusare delle potenzialità delle macchine senza fare storcere il naso ai puristi. In poche parole, si può plasmare musica dubstep - non per forza cupa e introversa - ed essere considerati dei musicisti (o produttori) di tutto rispetto. E tutto questo è ampiamente dimostrato da Starkey in "Orbits".
8/10
Highlights: Command, G V Star (Part 2), Thugs, Lzr, Dystopia, Crashing sphere, Magnet.
Nessun commento:
Posta un commento