Lily potrà essere ammiccante e provocatoria oltre i limiti. E' strafottente e scrive dei testi che neanche la più irritante delle teenager potrebbe partorire. Ma musicalmente ci siamo eccome, con la mano di Greg Kurstin a benedire questo disco squisitamente retro e candidamente pop. Rispetto a "Alright, still" la direzione è un'altra, ma la qualità resta intatta.
7.5/10
Highlights: Everyone's at it, The fear, Not fair, 22, Who'd have known, Chinese.
5.24.2009
5.22.2009
U2 - No line on the horizon (2009, Universal Island)
Contro ogni pronostico. Contro quel trend tutto sommato negativo che aveva accompagnato gli U2 nell'ultimo decennio e che lentamente li stava trascinando sotto terra. Quando meno te l'aspetti, quando la gestazione dell'album incontra diverse difficoltà (incluso il cambio in corsa nella produzione) ecco che loro si rialzano e sfornano un disco memorabile. "No line on the horizon" condensa tutto il meglio che Bono e soci hanno saputo offrire nella loro trentennale carriera, con una sicurezza e una maturità inattaccabile; le inevitabili ferite del tempo che avanza sembrano cristallizzarsi a favore di un ritrovato entusiasmo e di una rinnovata ispirazione, elemento fondamentale che alla band di Dublino mancava da troppi anni. La title track apre, ed è un momento semplice, rilassato e splendidamente efficace; subito dopo arriva un inno glorioso del calibro di "Magnificient", che risplende di orgoglio e rinverdisce lo spirito di brani come "Where the streets have no name" e "Sunday bloody sunday". I successivi sette minuti e mezzo sono un viaggio con Eno al volante e Bono a impreziosire con una prestazione speciale la fragile aura di "Moment of surrender": brividi. "Unknown caller" e "I'll go crazy if you don't go crazy tonight" sono brani diretti e radicalmente U2, il primo singolo "Get on your boots" in partenza disorienta per poi abbracciarti con la sua forza pop; "Stand up comedy" è l'episodio più funk dell'album e funziona a meraviglia, "White as snow" coccola a mo' di ninna nanna e la chiusura composta da "Breathe" e "Cedars of Lebanon" è sincera ed emotivamente fortissima. Ci voleva.
8/10
Highlights: Tutto.
8/10
Highlights: Tutto.
5.21.2009
Pet Shop Boys - Yes (2009, Parlophone)
Chiunque faccia musica da un bel po’ di anni si troverà prima o poi di fronte all’eterno dilemma: cambiare e cercare di adattarsi ai tempi oppure credere fermamente nel proprio modus operandi rischiando di ripetersi e di stancare? Nel caso dei Pet Shop Boys la questione si fa decisamente più difficile, dal momento che fin dagli inizi della loro carriera c’è sempre stato un elemento che per il duo ha avuto un valore fondamentale, a tratti più importante della loro musica: lo stile. E’ quasi un quarto di secolo che Neil Tennant e Chris Lowe operano nel music business, e molto di rado hanno perso colpi, riuscendo sempre e comunque a sconfiggere lo spettro degli anni che avanzano e delle mode che cambiano. Non deludono nemmeno questa volta, dando fiducia a Xenomania (team di produzione autore di successi pop con le palle), collaborando da una parte con una giovane promessa di istruzione classica come Owen Pallett (noto per il suo progetto Final Fantasy e per gli arrangiamenti di archi di The Last Shadow Puppets) e dall’altra con un’icona del rock come il signor Johnny Marr (il chitarrista degli Smiths). Il risultato è quella perfezione kitsch ariosa e talvolta melodrammatica che ci si aspetta, riconoscibile ma fresca, ancorata al passato nella sostanza ma con uno sguardo al presente nella forma. E quindi ecco il singolone "Love etc.", il coro tamarro che accompagna la citazione di Tchaikovsky nei synth di "All over the world", le terzine dance ottanta di "Pandemonium", la decadenza della ballad "King of Rome". In una parola, ecco i Pet Shop Boys.
7/10
Highlights: Love etc., All over the world, Vulnerable, King of Rome, Pandemonium, Legacy.
7/10
Highlights: Love etc., All over the world, Vulnerable, King of Rome, Pandemonium, Legacy.
5.20.2009
Starsailor - All the plans (2009, Virgin)
Si vocifera che il piano di James Walsh fosse di trovare con il quarto disco una dimensione pop di un certo rilievo per la sua band; con questo presupposto in testa una volta terminato l’ascolto di All The Plans è lecito decretare il fallimento della missione. Ad un singolo con tutte le carte in regola per essere suonato alla nausea in radio ("Tell me it’s not over") si contrappongono immediatamente un paio di (splendidi e maturi) frammenti quasi country come "Boy in waiting" e "The thames", in un uno-due da k.o. alla prima ripresa senza appello. La sensazione viene confermata con il passare delle tracce, e meno male; fino a prova contraria le classifiche spesso non tengono conto di molta ottima musica, e gli Starsailor ci piacciono così come sono: toccanti, sinceri e romantici al punto giusto.
8/10
Highlights: Tutto.
8/10
Highlights: Tutto.
5.11.2009
Gui Boratto - Take my breath away (2009, Kompakt)
5.09.2009
Filippo Moscatello - Pagliaccio (2009, Moodmusic)
Filippo Moscatello si libera del soprannome "Naughty" e si butta in un contesto deep diverso dal Gigolò sound del suo primo disco, seppur rimanendo in parte fedele alle sue credenziali electro (espresse in questo caso in maniera più "educata"). Ottimi gli spunti disco di "Furio", la carillon-techno di "Kleinmond" e i richiami acid di "Houz?"; un po' più piatto quello che resta.
6.5/10
Highlights: World of woman, Kleinmond, Furio, Houz?.
6.5/10
Highlights: World of woman, Kleinmond, Furio, Houz?.
5.08.2009
Stimming - Reflections (2009, Diynamic)
5.01.2009
Deadmau5 - Random album title (2008, Ministry Of Sound)
L'esordio fisico di uno dei primi eroi della Beatport generation. Include tutti gli stra-scaricati singoli degli ultimi due anni; si configura come una perfetta arma da club ma regge anche come album per la notevole cura del suono e l'andamento progressive.
7.5/10
Highlights: Complications, Slip, Brazil, I remember, Not exactly, Arguru.
7.5/10
Highlights: Complications, Slip, Brazil, I remember, Not exactly, Arguru.
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