Parte "Outskirts" con quegli archi da film che si adagiano lenti sul basso acid accompagnato da un beat morbido e da synth gentili, e le aspettative di "The sun and the neon light" vanno in orbita; il synth-pop di "Control me" coglie nel segno, ma sullo stesso tema si arrampica anche una meno riuscita "Solo city". "Charlotte"è una fotocopia in bianco e nero di "Night falls", solo più maleducata e banale, ma le atmosfere carillon di "Redemption" e "Sweet lies" sono splendide, dolci, ricche di suoni delicati e melodicamente perfette. "Planetary" è il momento più duro dell'album e non brilla certo per originalità, ma di contro quella marcetta terzinata di "Psychamaleon" è intelligente e intriga; il resto scorre stanco, e basta ascoltare i primi due album per rendersi conto che i Booka Shade sanno dare di più sia in termini emotivi che di qualità.
6.5/10
Highlights: Outskirts, Control me, Redemption, Sweet lies, Psychamaleon.
Nessun commento:
Posta un commento