C'è da entusiasmarsi a sentire l'introduttiva "Fake boys"; rock deciso e incalzante con inserti elettronici e un'intrusione a dir poco inaspettata di un sax distorto che si lamenta energicamente facendo il verso alla voce. Anche "Danny is passing" colpisce, e questa volta l'elemento che attira l'attenzione è una linea di basso synth che svetta nel mix. L'entusiasmo però si paca altrettanto facilmente con brani più banali, che consistono in una serie di ritornelli sbarazzini che a livello di arrangiamento abbracciano la scena punk-funk (più punk che funk a dire il vero, e la conferma si può trovare nella durata media dei pezzi). Quando ci si mettono ci sanno fare, ma si ha l'impressione che questi tedeschi possano andare oltre quello che hanno mostrato in questo disco.
6.5/10
Highlights: Fake boys, Danny is passing, Things don't work that way, Audience, Uri is at it again.
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