Il primo album di Marco Niemerski si assesta prevalentemente - e prevedibilmente - su contaminazioni disco. In apertura "Love sublime" (con Nile Rodgers alla chitarra e Fiora al microfono) sfiora subito il capolavoro, e il trio concede un ottimo bis con "Good enough to keep"; il contributo di Stuart Price e Jamie Lidell sfocia invece in una meno incisiva "Feel of love", e anche "Selfish" insieme a Jeremy Glenn non convince completamente. Seguono altre vie "No colour" e "Holla" (compressioni più spinte e ispirazioni dubstep), mentre "See right through" e "No relief" si buttano decise sulla deep-house con buoni risultati.
7/10
Highlights: Love sublime, No colour, Good enough to keep, See right through, 58 bpm.
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