3.21.2014

Aloe Blacc - Lift your spirit (2013/2014, Interscope)

Il suo album di esordio "Shine through" compare in iTunes nella categoria hip hop/rap. Il successivo "Good things" è invece catalogato nel reparto r’n’b/soul. Ora con "Lift your spirit" Aloe Blacc entra nel calderone ben più vasto (e per certi versi meno definito) del pop. E come potrebbe essere altrimenti? Quando ti ritrovi in cima alle classifiche di tutto il mondo con una hit come "Wake me up" (mixata in versione dance da Avicii), il pubblico di etichettature a priori se ne infischia e c’è ben poco che tu possa fare: il dorato mondo del pop è lì ad attenderti, con opportunità e pericoli del caso. Il musicista statunitense in una decina d’anni ha esplorato diverse sfaccettature della black music: il suono del primo disco è decisamente sperimentale, quello dell’album di mezzo si crogiola in vibrazioni classiche, mentre "Lift your spirit" è un’opera bastarda di ispirazione soul (con accenni di gospel e country), ma arrangiata come vogliono le chart. Tale approccio è però anche il principale problema. La personalità del pur bravo Blacc viene offuscata dalla produzione troppo artificiosa: la conseguenza è che l’impatto emotivo fa fatica a reggere il confronto con il gusto retrò di "Good things". Alcuni brani poi rasentano livelli di banalità imbarazzanti ("Wanna be with you" su tutti), mentre altri faticano a colpire nel segno come dovrebbero (l’omaggio a Elton John in "The man" è sprecato e il lavoro di Pharrell Williams in "Love is the answer" delude). Molto meglio la sincerità di "Here today" o "Eyes of a child", la sensualità di "Red velvet seat" o la spensieratezza della già citata "Wake me up", che in versione acustica guadagna parecchi punti (non ce ne voglia Avicii).

6.5/10

Highlights: Wake me up, Soldier in the city, Here today,Red velvet seat, Eyes of a child.

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