La promessa è stata mantenuta. La piccola Li di "Youth novels" (2008) è diventata un'artista a tutto tondo, capace di scrivere brani di grande profondità mantenendo un invidiabile appeal pop. Quello che fa di "Wounded rhymes" un album da ricordare è la vittoria dell'interpretazione sul perfezionismo; che si tratti di ballad strappalacrime condite da cori retrò ("Unrequited love"), di cantilene distorte ("Get some"), di oscure nostalgie ("Rich kids blues", "Sadness is a blessing"), di misteriose confessioni sottovoce ("I know places") o di danze dai toni mistici ("I follow rivers"), la voglia di emozionare ha sempre il sopravvento sulla fiscalità estetica.