Dichiarare che l'album in uscita è un disco di transizione non è la norma; è una definizione che troppo spesso assume un significato negativo, che suona come critica, che pone dei limiti all'ascolto prima ancora di cominciarlo. E' qualcosa che però ci si aspetta da un personaggio come Emiliana Torrini, capace di attirare l'attenzione con un piccolo capolavoro post trip-hop ("Love in the time of science") per poi scomparire per qualche anno e tornare con "Fisherman's woman" mettendo nel cassetto l'elettronica e scrivendo pezzi con il solo ausilio della chitarra acustica. Alla luce di quello che la cantautrice islandese ha dimostrato negli anni la sua dichiarazione va letta in un altro senso, va interpretata come ricerca del perfezionismo piuttosto che come insoddisfazione latente: perennemente alla ricerca di se stessa, senza prendere in considerazione l'ipotesi di accontentarsi, Emiliana Torrini non arriverà mai. Continuerà a scrivere pezzi dolci in equilibrio sul filo del pop, che interpretati con quella voce assumono un valore emozionale senza pari.
8.5/10
Highlights: Tutto.
Nessun commento:
Posta un commento