8.24.2008

Gavin Rossdale - Wanderlust (2008, Interscope)

Il lento declino dei Bush e il fallimento dell'operazione Institute portano Gavin Rossdale all'inevitabile carriera solista. Per sgombrare il campo da equivoci conviene essere chiari fin dall'inizio: riesumare una parola come "grunge" è del tutto fuori luogo (d'altra parte forse lo era anche ai tempi di "Sixteen stone"). Ma questo non significa che "Wanderlust" sia da accantonare in maniera totale; l'arma a doppio taglio è quella maledetta sensazione di "voglio fare un disco pop" che aleggia lungo le 13 tracce, che non sempre pare portare a qualcosa di significativo. Il primo singolo "Love remains the same" puzza d'antico fin dalla prima frase, ma si salva ampiamente grazie ad un'ottima interpretazione e grazie alla natura (leggi: l'intrigante voce di Rossdale); falliscono invece pezzi come "Drive", "Future world", "If you're not with us you are against us" e "This is happiness", oltremodo scontati e privi di pathos. Meglio puntare sulla prima "Can't stop the world" o sull'ottimo uno-due "Forever may you run" e "The skin I'm in".

6/10


Highlights: Can't stop the world, Forever may you run, The skin I'm in, Love remains the same, Beauty in the beast.

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