Una volta terminate le inevitabili considerazioni a riguardo dell'immagine di questa biondina inglese che viene proposta come nuova reginetta del soul e una volta digerita la linea di basso a la "Standy by me" e l'organetto Manzareckiano del singolo ultra-catchy "Mercy", è il caso di voltare la prima pagina e di soffermarsi sulla sostanza di "Rockferry". C'è l'importante supporto dell'ex Suede Bernard Butler in fase di scrittura e produzione, c'è Jimmy Hogarth che è un signor autore / producer (già al lavoro con Sia, Corinne Bailey Rae, Beverly Knight e Suzanne Vega), c'è un arrangiatore d'archi esperto e bravo come Oliver Kraus; ma soprattutto c'è una biondina inglese di 24 anni con una voce meravigliosa. La spensieratezza di "Mercy" si contrappone a ballad splendidamente soul come "Distant dreamer", "I'm scared" e "Syrup & honey" (degna di una colonna sonora di un film di Tarantino); ballad che finiscono per diventare il centro del disco, che danno un significato al progetto, che emozionano nel loro perfetto anacronismo. Ogni tanto fa davvero piacere costatare che pop non fa sempre rima con "tutto fumo e niente arrosto".
8/10
Highlights: Rockferry, Stepping stone, Syrup & honey, Hangin on too long, Mercy, I'm scared, Distant dreamer.
Nessun commento:
Posta un commento