Per spiegare questo secondo disco di Simon Franks e Tom Dinsdale è sufficiente analizzare il vero motivo che ne ha velocizzato la gestazione, ovvero il discusso singolo “Shot me down”, che ha proiettato senza appello gli Audio Bullys nell’universo della musica pop. Perché campionare il pezzo di Nancy Sinatra (a sua volte cover di un brano degli anni 60 di Cher) solo dopo il suo inserimento nella colonna sonora di Kill Bill? Mancanza di ispirazione? Se lo consideriamo un giochetto da mezza giornata (e non il primo singolo di un album) il remix è valido. In effetti ha destato stupore il modo inusuale con il quale la voce è stata tagliata, looppata e trasformata, e quel groove è contagioso; ma è anche vero che “Bang bang” ha avuto vita breve, diventando dopo pochi ascolti decisamente scontato e per alcuni aspetti irritante. Il succo dell’intero disco è tutto qui; 17 brani orecchiabili arrangiati in chiave hip-hop e house (spesso e volentieri spezzata e tendente al defunto Big Beat) che si fanno ascoltare, ma che purtroppo non verranno ricordati a lungo.
5/10
Highlights: Shot you down, Keep on moving, Made like that, I'm in love, Take you there.
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