9.26.2015

Disclosure - Caracal (2015, PMR / Island)

All'alba del secondo album i Disclosure sembrano già dei veterani della scena. Veterani al punto che capita di imbattersi in pareri discordanti da parte di chi ascolta: da una parte c'è chi crede che continuino a rappresentare al meglio l'incursione pseudo-garage nel pop, dall'altra c'è chi sostiene che l'eccessiva esposizione mediatica abbia annacquato il loro stile, snaturando quello che inizialmente pareva un genuino house-revival pensato da menti fresche (anzi, freschissime) e che ora puzza già di marcio. Una cosa è certa: quando ascolti un pezzo dei Disclosure lo riconosci dal primissimo istante. E questo non è un particolare trascurabile.

Il suono che i fratelli Lawrence ricercano è identificabile e a suo modo inconfondibile. Con tutta la musica dance che ci piove addosso nel 2015 capita raramente di trovarsi nella posizione di ascoltare un frammento di un brano e poterlo ricondurre con un discreto margine di sicurezza a un artista specifico. Il fatto che certe soluzioni diventino alla lunga familiari (se non prevedibili) non può dunque essere una giustificazione sufficiente per considerarli dei "bolliti". E non importa che questa società viaggi (inevitabilmente) alla velocità di crociera dettata dalla fibra ottica: un prodotto ben fatto riesce sempre a sfuggire alle categorie e al tempo. 

"Caracal" non suona affatto diverso dal precedente "Settle". Rallenta più spesso i bpm, si sbarazza dei campioni e si concentra maggiormente sulla forma canzone ("E' troppo pop!" dicono le malelingue, "E' segno di maturazione" rispondono i sostenitori). Ospita voci che attualmente frequentano le prime posizioni delle classifiche (The Weekend, Sam Smith, Lorde) e nomi ancora poco noti al grande pubblico (Kwabs, Lion Babe, Jordan Rakei), senza vanità o vergogna, ma cercando semplicemente di cucire il giusto vestito intorno alle peculiarità di ogni singolo featuring. Suona moderno, ma mantiene un assoluto rispetto nei confronti del credo house (un equilibrio non proprio semplice da raggiungere).

Forse in un mondo idealmente privo di "hype" i Disclosure non sarebbero arrivati lassù; ma perlomeno non si proverebbe a mettere in discussione il valore di un disco come "Caracal".


8.5/10

Highlights: 
Tutto.


2 commenti:

ROMO ha detto...

La penso come te al 100% Marco. Migliore recensione che ho letto finora di Caracal.
Come sempre, non ne sbagli una!

Un pezzo dei Disclosure lo riconosci al volo!

Rob

Marco Rigamonti ha detto...

Grazie mille Rob, felice che siamo della stessa opinione!

Marco