10.31.2014

Bush - Man on the run (2014, Zuma Rock / Sony)

Pescare il jolly con il primo disco è una fortuna, nella maggioranza dei casi. Per i Bush di Gavin Rossdale pare più una maledizione. Sono passati vent'anni da "Sixteen stone", e nonostante i successivi "Razorblade Suitcase", "The science of things" e "Golden state" fossero album decenti, non è affatto un caso che la band si sia sciolta nel 2002: dopo un po' di tentativi è legittimo che subentri la frustrazione di non riuscire a replicare in maniera del tutto convincente la formula magica dell'esordio. Durante la pausa di riflessione Gavin si è sposato con Gwen Stefani, si è dato al cinema (...),  ha fondato i subito defunti Institute (un album all'attivo) e ha composto un dimenticabile disco da solo ("Wanderlust"). Dopo la reunion del 2010, "The sea of memories" è stato accolto in maniera fredda sia dalla critica che dai fan; questo "Man on the run" è leggermente più a fuoco, ma presumibilmente non cambierà la vita di nessuno.

6.5/10

Highlights: The only way out, Bodies in motion, Surrender, Eye of the storm, Let yourself go.

10.30.2014

The 2 Bears - The night is young (2014, Southern Fried Records)

L'impetuosa vena pop di Goddard e Rundell (talvolta appesantita da arrangiamenti belli carichi, altre volte soppressa dalla cassa in quattro) in pieno stile Southern Fried.

7.5/10

Highlights: Get out, Money man, Not this time, Unbuild it, The night is young.

10.16.2014

Thurston Moore - The best day (2014, Matador)

Parte il giro di accordi di "Speak to the wild" e tutto torna. Thurston recita "Speak to the wild / Protect your child / From empty empire" e tutto torna ancora di più. Il secondo pezzo dura più di 11 minuti. Quando rimane in bilico sulla stessa nota per tre battute per poi risolvere con "That's why I love you forevermore" la sensazione che vince è una sola: potranno passare altri 30 anni, ma la formula Sonic Youth funzionerà sempre.

7.5/10

Highlights: Speak to the wild, Forevermore, Grace lake, Gems burn.

10.05.2014

Caribou - Our love (2014, City Slang)

L'immaginazione di Victor Snaith non conosce limiti. E quando la fantasia incontra grande tecnica e immenso stile, il risultato non può che essere un capolavoro. Il sesto album di Caribou a tratti riesce a suonare meglio del suo già magnifico predecessore ("Swim"); un'impresa che lascia esterrefatti. Merita un loop ostinato e obbligatorio.

9/10

Highlights: Tutto.

10.02.2014

Phantogram - Voices (2014, Republic Records)

Il terzo disco dei Newyorkesi Sarah Barthel e Josh Carter continua a esplorare con convinzione il concetto di "Urban Dream pop"; il tocco di John Hill in regia amplifica l'impatto sonoro e valorizza le capacità di scrittura e arrangiamento del duo.

8/10

Highlights: Black out days, Fall in love, Never going home, The day you died, Howling at the moon, Celebrating nothing.