Pescare il jolly con il primo disco è una fortuna, nella maggioranza dei casi. Per i Bush di Gavin Rossdale pare più una maledizione. Sono passati vent'anni da "Sixteen stone", e nonostante i successivi "Razorblade Suitcase", "The science of things" e "Golden state" fossero album decenti, non è affatto un caso che la band si sia sciolta nel 2002: dopo un po' di tentativi è legittimo che subentri la frustrazione di non riuscire a replicare in maniera del tutto convincente la formula magica dell'esordio. Durante la pausa di riflessione Gavin si è sposato con Gwen Stefani, si è dato al cinema (...), ha fondato i subito defunti Institute (un album all'attivo) e ha composto un dimenticabile disco da solo ("Wanderlust"). Dopo la reunion del 2010, "The sea of memories" è stato accolto in maniera fredda sia dalla critica che dai fan; questo "Man on the run" è leggermente più a fuoco, ma presumibilmente non cambierà la vita di nessuno.
6.5/10
Highlights: The only way out, Bodies in motion, Surrender, Eye of the storm, Let yourself go.
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