Quando si tratta di scrivere ballad, competere con Sia Furler equivale a un suicidio. Oltre ad essere sparsa nei crediti degli album di moltissime popstar, la dimostrazione della sua schiacciante superiorità viene oggi ribadita da "1000 forms of fear". Si fa presto a trovare il difetto: è un disco monocorde. Ma il timbro di voce dell'australiana è talmente particolare che sarebbe onestamente troppo aspettarsi anche un certo grado di mutevolezza.
8/10
Highlights: Chandelier, Big girls cry, Eye of the needle, Straight for the knife, Elastic heart, Free the animal, Dressed in black.
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