9.01.2012

Alanis Morissette - Havoc and bright lights (2012, Collective Sounds)


Fino a che punto può essere casuale la scelta di un'artista di non suonare live alcun brano tratto dai suoi ultimi due album? Inutile stare lì a cercare tante motivazioni: qualcosa è andato storto. Dopo il botto di "Jagged little pill" bissato dal notevole "Supposed former infatuation junkie", Alanis Morissette ha inciso un unplugged da brividi ed è ripartita molto bene con il più profondo (e forse per questo leggermente sottovalutato) "Under rug swept". Dopo il 2002 noia e ripetizione hanno avuto la meglio: sia "So-called chaos" che "Flavors of entanglement" sono stati dimenticati in fretta, e la riedizione acustica del suo album più famoso (in occasione del decennale) è sembrata un'operazione prettamente commerciale. Purtroppo anche il nuovo "Havoc and bright lights" non spicca per originalità o ispirazione. La formula vincente (seppur scontata) è quella del singolo "Guardian", o del lento che da il titolo all'album; per il resto rimangono pochi esperimenti non convincenti (l'insignificante intenzione dance di "Woman down" è un buon esempio) e troppi pezzi davvero insipidi.

5/10

Highlights: Guardian, Empathy, Numb, Havoc.

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