Karl Hyde e Rick Smith affidano il pezzo che apre il loro nuovo disco alle sapienti mani del "Deep Dish" Dubfire: viene fuori una techno melodica, avvolta in una nebbia misteriosa, che si sviluppa in una lunga progressione di accordi prima di focalizzarsi su un ritornello che profuma di synth-pop d'annata. Sulla medesima strada si muove "Always loved a film", che però conta su una struttura molto più semplice e diretta; il lavoro in fase di produzione di D. Ramirez e Mark Knight punta deciso al club, ed ecco che scatta l'effetto-inno. "Scribble" si sposta su territori drum & bass senza tralasciare la melodia, mentre "Hamburg Hotel" ha tutte le caratteristiche di un interludio (che ad essere un po' più cattivi si potrebbe chiamare "riempitivo"); "Grace" - la seconda apparizione di Dubfire nei crediti - rimane un po' troppo lì, e nemmeno la successiva "Between stars" (plasmata ancora dal duo Ramirez-Knight, questa volta accompagnati dall'immancabile Darren Price) convince pienamente, perdendosi in un arrangiamento un po' troppo confusionario. C'è un po' di rock nella buona "Diamond jigsaw" (produzione a cura di Paul Van Dyk), per sua sfortuna oscurata da Lincoln Barrett (High Contrast), che vince a mani basse con la splendida poesia tecnologica di "Moon in water". Quando il timer segna quasi cinquanta minuti è tempo di spegnere le strobo e andare a casa coccolati dall'intimità della dolce "Louisiana", il pezzo che ti fa capire che il duo sta invecchiando (bicchiere mezzo vuoto) o maturando (bicchiere mezzo pieno).
7.5/10
Highlights: Bird 1, Always loved a film, Diamond jigsaw, Moon in water, Lousiana.
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