7.05.2010

Chemical Brothers - Further (2010, Parlophone)

I cinque minuti che danno il benvenuto a "Further" ti portano indietro di una decina di anni. Precisamente a "Come with us", che vide la luce nel momento d'oro del duo, quando il loro suono - dapprima un concetto riservato a pochi - divenne un vero e proprio standard, spesso emulato ma mai eguagliato. Fanno pensare al meglio, quei cinque minuti. E la conferma non tarda ad arrivare: "Escape velocity" ruba un riff ai Who, lo contorce e lo sbatacchia qua e là tra pulsazioni acide e una cassa intransigente, crescendo brutalmente a dismisura fino a farti scoppiare il cervello. Dopo tanta irruenza la decompressione di "Another world" - sottoforma di una techno più lenta e dalle atmosfere celestiali - ti lascia in una strana estasi post-rave, nudo e stremato, sdraiato su una pista da ballo deserta con gli occhi lucidi. L'attitudine psichedelica di "Dissolve" (un pezzo rock a tutti gli effetti), un esercizio di stile burlesco come "Horse power", la sublime esperienza eterea del singolo "Swoon" e un viaggio dai contorni epici come "Wonders of the deep" riprendono un discorso indie interrotto qualche album fa senza inventare nulla di nuovo, ma rafforzando la convinzione che Ed Simmons e Tom Rowlands siano ritornati in splendida forma.

8/10

Highlights: Snow, Escape velocity, Another world, Swoon, Wonders of the deep.

2 commenti:

Romo ha detto...

Confermo tutto quello che hsi scritto. Grandi chems!

Marco Rigamonti ha detto...

Grazie Romo!