2.18.2010

Zero 7 - Yeah ghost (2009, Warner)

Cambiare è umano: non è possibile immaginare una carriera musicale statica negli anni, per almeno due motivi.
1) I tempi cambiano. E sono davvero pochi gli artisti che si possono permettere di non uscire dal proprio studio per respirare quello che succede intorno a loro nel mondo. E' un privilegio riservato ai fuoriclasse, e la definizione "fuoriclasse" riassume perfettamente il concetto.
2) Quando ci si ritrova sempre allo stesso punto, quando si propone qualcosa di già fatto in passato è molto probabile che sia venuta a mancare l'ispirazione. Nella musica (e in generale nell'arte) l'ispirazione è allo stesso tempo il punto di partenza e quello di arrivo di un'opera. Senza ispirazione si rimane a piedi.
Gli Zero 7 non sono dei fuoriclasse: hanno dato alla luce un album perfetto come "Simple things" nel lontano 2001 che includeva diversi inni da "Cafè Del Mar", immortali ma appartenenti ad un'altra epoca che oggi sembra lontana, irraggiungibile...e soprattutto irripetibile. Di questo se ne sono accorti a loro spese, per esempio con il loro secondo "When it falls"(2004): buon disco, ma non all'altezza dell'esordio. Con "The garden"(2006) avevano svoltato in una direzione molto più acustica, lasciandosi alle spalle ogni tipo di velleità pop ma ricreando in un'altra ottica le emozioni di "Destiny" e "Distractions". Oggi è tutto più complicato. "Yeah ghost" non ha un vero obiettivo: si configura come una raccolta di idee da sviluppare mescolate a più di un concetto già approfondito in passato. Il problema è che quando tentano di essere facili ("Mr. Mc Gee", "Medicine man", "Sleeper") suonano un po' come dei Basement Jaxx di serie B, compassati e inconcludenti. Quando invece fanno quello che sanno fare ("Swing", "Everything up") ti entrano dentro in un batter d'occhio: "The road" è semplicemente superba. Le atmosfere dark di "Ghost symbol" sono azzeccate e rappresentano l'unico azzardo che suona fresco e davvero convincente. In tutto questo è giusto ricordare che il giudizio di questo album non può prescindere da quello che gli Zero 7 sono stati capaci di fare in passato: probabilmente con un altro nome in copertina il voto sarebbe stato ben più alto, perchè qui stiamo parlando di ottima musica.

7/10

Highlights: Swing, Everything up (zizou), Pop art blue, Ghost symbol, The road.

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