Birdy - Fire within (2013, 14th Floor Records / Atlantic)
La differenza tra interpretare benissimo dei brani scritti da qualcun altro e dare alla luce un disco di inediti sta ovviamente nella caratura delle canzoni. Jasmine Van De Bogaerde ha dimostrato con il suo album di esordio di essere un'ottima cantante: ha messo molta personalità nelle cover che ha deciso di proporre. La scrittura di "Fire within" è di certo derivativa, ma può contare su lampi di luce - va detto, disordinati e talvolta acerbi - in grado di farle superare abbondantemente la prima vera prova da compositrice. L'apertura "Wings", per esempio, è una chicca senza tempo stesa su un arrangiamento che profuma di usato sicurissimo. Sulla stessa linea d'onda si piazzano le successive "Heart of gold" e "Light me up", che sembrano quindi confermare le intenzioni pop-rock di Birdy. Dal quarto brano in poi però, la musica cambia in maniera piuttosto netta, prediligendo composizioni molto più intime ("Words as weapons", "Strange birds", "No angel", "Shine") e momenti quasi folk ("Maybe", "All about you", "Dream", "Older"). Pretendere che una ragazza appena maggiorenne abbia già le idee chiare sarebbe troppo: per ora l'ottima notizia è che la voce di Jasmine è a proprio agio sia in contesti semplici e luminosi che in cornici più profonde e cantautoriali.
7.5/10
Highlights: Wings, Heart of gold, Words as weapons, All you never say, Strange birds, No angel, Standing in the way of the light, Older.
Nessun commento:
Posta un commento