6.01.2011

The Strokes - Angles (2011, Rough Trade)

La palese confusione manifestata con il terzo "First impressions of earth" ha reso necessario un lungo periodo di pausa, concretizzatosi in un trienno (2006-2008) di nulla. Il ritorno alla scrittura non si è rivelato facile: i disaccordi tra i membri del gruppo e il tempo buttato via insieme al produttore Joe Chicarelli (abbandonato dopo una sessione di registrazioni dalla quale si è salvato solo un pezzo) hanno rimandato ulteriormente l'uscita di questo poco convincente "Angles". Lo smarrimento della band di New York è evidente: nella decente "Two kinds of happiness" la voce di Julian Casablanca sembra quella di Billie Joe Armstrong, l'incedere danzereccio di "Games" non sembra appartenere al loro stile, così come le pur lodevoli e in un certo senso mature sperimentazioni di "Call me back". Il marchio Strokes esce rafforzato da brani come "Machu Picchu" e "Under cover of darkness", mentre scade nell'auto-referenzialità (comunque gradevole) di "Taken for a fool"; il resto è qualcosa di insipido ("You're so right", "Life is simple in the moonlight"), quando non si sfiora la tragedia ("Metabolism").

6/10

Highlights: Machu Picchu, Under cover of darkness, Taken for a fool, Gratisfaction.

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