Se hai amato i Nirvana e vieni a sapere che il nuovo disco dei Foo Fighters sarà diretto da Butch Vig e vedrà la partecipazione di Krist Novoselic sei autorizzato a fare scendere quelle lacrime. A combattere la giustificata nostalgia ci pensano però le dichiarazioni bellicose di Dave Grohl, che descrive "Wasting light" come il disco più duro di sempre della sua band. A conti fatti - e fin dal primo ascolto - si può dire che Dave abbia detto la verità: il settimo lavoro in studio dei suoi Foo non scende a compromessi in quanto a distorsioni, presentandosi come un lavoro uniforme e compatto, dove non mancano energia, padronanza di stile, esperienza e maturità. Potrebbe anche non essere un problema il fatto che qui non ci sia spazio per pezzi tipo "Statues" o "Times like these"; l'unica macchia è rappresentata dalla mancanza del classico Pezzo con la P maiuscola a cui siamo stati nel tempo abituati. Un "Everlong", un "Learn to fly", un "Long road to ruin" della situazione. Quella melodia "superiore" che mette d'accordo tutti, anche chi li denigra o trova che siano sopravvalutati. Niente di preoccupante comunque: "Wasting light" resta un album di tutto rispetto.
7.5/10
Highlights: Bridge burning, Dear Rosemary, Arlandria, These days, Wasting light, I should have known.
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