3.09.2008

Goldfrapp - Seventh tree (2008, Mute)

La parentesi synth-pop (più pop che synth in "Supernature") sembra chiudersi a favore di un ritorno alle atmosfere downtempo dell'esordio; il bpm si alza infatti solo in un paio di occasioni ("Happiness" e "Caravan girl"), senza però mai raggiungere gli estremismi elettronici dei due dischi precedenti. Perchè "Seventh tree" è, ovviamente e inevitabilmente, un album che fa ampio uso di suoni digitali; ma la sua vera forza sta nel fatto che questi dieci brani starebbero in piedi anche soltanto con una chitarra e la voce (sempre incantevole) di Alison Goldfrapp. L'apertura "Clowns" in questo senso sembra una dichiarazione d'intenti, confermata dalla successiva ninna nanna "Little bird"; "Eat yourself" è una chicca quasi folk, "A&e" potrebbe essere una hit da classifica pop se arrangiata in modi più espliciti, mentre "Some people" e "Cologne Cerrone Houdini" ricalcano il disegno di "Felt mountain", che viene in chiusura estremizzato dalla infinita "Monster love". Una panacea per l'anima.

8.5/10

Highlights:
Tutto.

2 commenti:

Lord john Minutes ha detto...

per la prima volta non sono per niente d'accordo su quello che è un album che non si può che collezionare (per chi ci riesce) nella categoria "boring". difficile persino estrane un singolo. davvero. la curiosità è su come per la prima volta si completamente distante da un tuo parere. sempre giù il cappello, aspettando il 4°moodz o forse il quinto?

Marco Rigamonti ha detto...

"Boring" è quello che ho pensato le prime volte che l'ho ascoltato; ma riascoltandolo mi è sembrato di percepire un segnale di maturità da parte di Goldfrapp. Come se abbia deciso di infischiarsene di quello che ha fatto negli ultimi due dischi (un po' troppo costruiti per andare incontro alle esigenze del pubblico, dove la sua voce era quasi sprecata il più delle volte) e abbia deciso di fare quello per cui secondo me verrà anche ricordata nel tempo: non ti mancavano le atmosfere di un capolavoro come "Lovely head"? Ho come l'impressione che oggi come oggi ce ne sia il bisogno di dischi come questo. Ma i gusti sono gusti, as always! Fantastici i Portishead Domenica sera, peccato per la gente che non sa ascoltare in silenzio e rovina il mood!