10.14.2007

Jarvis Cocker - Jarvis (2006, Rough Trade)

I Pulp erano (sono?) Jarvis Cocker. E lui, Jarvis, è un tipo particolare, così come è particolare il suo primo lavoro da solista. Il suo ostentato egocentrismo fa a pugni con quel qualcosa di incompiuto che ha sempre accompagnato le sorti della sua band ai tempi del britpop, quando Oasis e Blur (commercialmente parlando) avanzavano solo le briciole. Ma l'altra faccia della medaglia, quella buona, ha fatto si che i Pulp godessero di uno status che di questi tempi rende: un alone da gruppo "alternativo", la scelta di chi non ne voleva sapere degli insulti-hype dei fratelli Gallagher o di Damon Albarn e di conseguenza ripiegava su di loro. Questo disco non è nulla di eccezionale, ma le capacità di scrittura e di interpretazione di Jarvis non si discutono; poche chance per una via di mezzo, prendere o lasciare. Personalmente prendo.

8/10

Highlights: Don't let him waste your time, I will kill again, Baby's coming back to me, Disney time, Tonite, Big Julie, Quantum theory.

Nessun commento: