6.30.2008

Alanis Morissette - Flavors of entaglement (2008, Maverick)

L'uscita di due album celebrativi come "Jagged little pill acoustic" e "The collection" nello stesso anno (il 2005) era sembrato il preludio ad una svolta nella carriera di Alanis Morissette. Inoltre il retro di questo nuovo album recita "Produced by Guy Sigsworth"; un nome che non lascia indifferenti, sia per la sua abilità in fase di sperimentazione e di arrangiamento (Bjork, Lamb) che per la sua predisposizione ad un pop fresco ed elettronico (il suo progetto Frou Frou, insieme ad Imogen Heap). Probabilmente "Under rug swept"(2002) e "So-called chaos"(2004) hanno fallito a livello commerciale, e pur essendo degli album di tutto rispetto non sono riusciti a mettere in evidenza quel qualcosa in più che invece era presente in dosi massicce sia in "Jagged little pill" che in "Supposed former infatuation junkie"; la voglia di cambiare è quindi giustificata, anche se questo "Flavors of entanglement" cambia direzione solo in parte e purtroppo non sempre con buoni risultati. I richiami orientali dell'opener "Citizen of the planet" sono ben gestiti, ma il singolo "Underneath" osa troppo poco e la successiva "Straitjacket" non convince per nulla con il suo beat danzereccio e quei synth sfacciati. Molto meglio "Versions of violence", bpm più rilassati, impalcatura ritmica epica e atmosfera misteriosa. La ballad piano-voce "Not as we" potrebbe tranquillamente uscire da un album di Tori Amos, mentre gli altri due lenti ("Torch" e "Tapes") sono squisitamente Morissettiani. Le velleità pop di Sigsworth emergono con decisione nella riuscita "In praise of the vulnerable man", ma sono fuori posto ancora una volta in "Gigglin' again for no reason" e nell'abbozzo drum'n'bass "Moratorium".

7/10

Highlights:
Citizen of the planet, Versions of violence, Not as we, In praise of the vulnerable man, Torch, Tapes.

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