La differenza tra interpretare benissimo dei brani scritti da qualcun altro e dare alla luce un disco di inediti sta ovviamente nella caratura delle canzoni. Jasmine Van De Bogaerde ha dimostrato con il suo album di esordio di essere un'ottima cantante: ha messo molta personalità nelle cover che ha deciso di proporre. La scrittura di "Fire within" è di certo derivativa, ma può contare su lampi di luce - va detto, disordinati e talvolta acerbi - in grado di farle superare abbondantemente la prima vera prova da compositrice. L'apertura "Wings", per esempio, è una chicca senza tempo stesa su un arrangiamento che profuma di usato sicurissimo. Sulla stessa linea d'onda si piazzano le successive "Heart of gold" e "Light me up", che sembrano quindi confermare le intenzioni pop-rock di Birdy. Dal quarto brano in poi però, la musica cambia in maniera piuttosto netta, prediligendo composizioni molto più intime ("Words as weapons", "Strange birds", "No angel", "Shine") e momenti quasi folk ("Maybe", "All about you", "Dream", "Older"). Pretendere che una ragazza appena maggiorenne abbia già le idee chiare sarebbe troppo: per ora l'ottima notizia è che la voce di Jasmine è a proprio agio sia in contesti semplici e luminosi che in cornici più profonde e cantautoriali.
7.5/10
Highlights: Wings, Heart of gold, Words as weapons, All you never say, Strange birds, No angel, Standing in the way of the light, Older.
In "Move in spectrums" convivono dolcezza e tensione drammatica, spensieratezza e malinconia, leggerezza e profondità; manca un singolo-traino, ma globalmente il sesto disco del trio synth-pop di Brooklyn funziona.
7/10
Highlights: More than, The lead is galloping, Crazy, Somebody who, Let the night win.
A trentadue anni dal debutto discografico i Depeche Mode rimangono un punto di riferimento importante nel panorama del pop intelligente - e lo dimostrano disco dopo disco.
8/10
Highlights: Welcome to my world, Heaven, My little universe, Broken, The child inside, Should be higher, Alone.
Il secondo lavoro della dj austriaca Clara Moto si assesta su ritmi più lenti rispetto all'esordio "Polyamour"; si sente la mancanza di un singolo del calibro di "Silently", ma poesia e gusto rimangono più che mai intatti.
7/10
Highlights: How we live in each other, Hedonic treadmill, In my dream, For all reasons so sad, Holy.