Da esponenti di rilievo della scena breaks, Matt Welch & Terry Ryan proseguono con competenza il loro lavoro di fusioni big beat, tra riff rockeggianti, citazioni ragga e hip-hop, linee funk e spunti soul sparsi qua e la.
7/10
Highlights: I don't care, Papercuts, Pread good vibes, Safeguard, Weed, Too late to be afraid.
Pur essendo un album di tutto rispetto (e cos'altro aspettarsi quando c'è di mezzo Jack White?) manca di incisività rispetto al perfetto "Broken boy soldiers" di due anni fa. "Many shades of black" vale il disco intero.
7/10
Highlights: Consolers of the lonely, You don't understand me, Many shades of black, Pull this blanket off, Rich kid blues, These stones will shout.
Lorenzo fa di nuovo centro. La sensazione è che sia uno dei cantautori italiani con l'approccio più internazionale, atteggiamento che unito alla sua esuberanza di idee e di cose da dire fa di questo "Safari" un lavoro maturo e completo. La disinvoltura con la quale si muove è la medesima, che si tratti di condividere insieme al signor Ben Harper lo pseudofolk di "Fango", di cantare una ballata commovente del calibro di "A te", di mischiare elementi di musica tradizionale con beat di derivazione hip-hop in "Dove ho visto te", di snocciolare tante piccole verità al ritmo serrato di "Temporale", di plasmare una poesia tribale tipo "Antidolorificomagnifico".
7.5/10
Highlights: Fango, A te, Dove ho visto te, Temporale, Innamorato, Antidolorificomagnifico.
Il bello degli Autumns è che non diventeranno mai famosi: continueranno a incidere degli ottimi album indie-rock all'infinito, senza curarsi delle pressioni mediatiche che impongono cambiamenti oppure dimostrazioni di valore.
7.5/10
Highlights: Boys, Clem, The midnight knock, Night music, Adelaide, Oh my heart.
Minimalismo punk-pop in svariate forme con movimenti di arrangiamento microscopici e una tendenza alla ripetitività che è un'arma a doppio taglio: vincente quando la melodia è forte e i suoni di contorno non invadenti ("L.e.s. artistes", You'll find a way", "Lights out", "I'm a lady"), noiosa (e soprattutto eccessiva) in brani più deboli e dall'impasto sonoro confuso ("Shove it", "Say aha", "Unstoppable").
7/10
Highlights: L.e.s. artistes, You'll find a way, Creator, Lights out, I'm a lady.
Fare musica per divertire e per divertirsi non è mai stato un peccato, e mai lo sarà. Non c'è niente di male nel ritrovarsi in una sala e strimpellare i soliti quattro accordi rubacchiati per poi schiaffarci sopra qualche ritornello d'impatto. Se poi scrivere anche delle strofe diventa una forzatura che problema c'è? Basta recitarle con un parlato: tutto sommato è capitato che lo facessero anche i Velvet Underground. Niente fucilazioni in pubblico dunque; basterebbe solamente che la stampa evitasse di strillarmi in faccia che i Teenagers sono l'ennesima rivoluzione quando la loro musica dice che sono solo un'altra band senza gavetta e con poche e confuse idee ritrovatasi lassù per delle ragioni che è meglio non sapere.
5/10
Highlights: Homecoming, Starlett Johansson, Wheel of fortune.