Decisamente più introverso dell'esordio, mostra una band disposta a mettersi in discussione pur di mostrare una sua personalità; si rivela con prudenza ascolto dopo ascolto.
7.5/10
Highlights: Emily Jean stock, Mama won't you keep them castles in the air and burning?, Satan said dance, Underwater (you and me), Five easy pieces.
Genuino indie-rock su pochi accordi intriso di una soffusa brit-malinconia.
7.5/10
Highlights: Let the cool goddess rust away, Over and over again (lost and found), Details of the war, Skin of my yellow country teeth, Heavy metal, Upon this tidal wave of young blood.
Un paio d'anni dopo il convincente "From under the cork tree" la band di Chicago che si diverte ad inventare titoli lunghi ed elaborati torna per ribadire le sue ambizioni fottutamente pop; è caldamente sconsigliato cercare di individuare i plagi, sono davvero troppi e disseminati ovunque. Ma fa parte del gioco, no?
7/10
Highlights: Thriller, The take over the breaks over, This ain't a scene it's an arms race, I'm like a lawyer with the way I'm always trying to get you off (me + you), Thanks for the memories, The (after) life of the party, I've got all this ringing in my ears and none on my fingers.
Non solo break nel secondo lavoro di Simon Shackleton (aka Elite Force), ma anche pezzi downtempo ("Fly me into the ocean"), elettronica melodica ("You") e addirittura un qualcosa che tende all'ambient ("Shiva").
7/10
Highlights: Coming back for more, You, Unsung hero, Shiva, Used & abused.
Pronti via e sembra quasi di avere a che fare con una possibile erede di Mary J. Blidge; sfortunatamente però l'entusiasmo va presto affievolendosi. Il motivo è l'inconsistenza di molti brani, non certo la mancanza di potenzialità di questa ragazza mezza tedesca e mezza africana che ha talento da vendere.
6.5/10
Highlights: Changes, Let go, Heaven or hell, 7 year itch, Born & raised, Soweto '76-'06.
In occasione del secondo album il trio di New York decide di ripulire un po' il suo suono, evitando distorsioni totalmente fuori controllo e stonature plateali; sfortunatamente il risultato è un ulteriore appiattimento del contesto, dove ancora una volta sono i singoli le uniche tracce che riescono a brillare.
Rock'n'roll punkeggiante e sempliciotto che con il passare dei brani si accartoccia nella sua banalità; poi la trilogia finale (in particolare i singoli "Maps" e "Y control") si assesta su ritmi più rilassati e propone delle melodie che catturano l'attenzione, salvando il disco.
6.5/10
Highlights: Rich, Tick, Black tongue, Maps, Y control, Modern romance.
Spavaldo e divertente; "Oh lately it's so quiet" è quello che non ti aspetti, e dopo averla ascoltata la prima volta ti ritrovi a valutare la possibilità di premere il tasto repeat.
7.5/10
Highlights: Invincible, Do what you want, Here it goes again, Oh lately it's so quiet, A million ways, No sign of life, Let it rain.